UK, da PRS una licenza per i concerti in streaming a pagamento

La collecting britannica PRS for Music ha tenuto fede alla promesse lanciando una licenza per gli spettacoli in streaming a pagamento dedicata agli show il cui incasso sia inferiore a 500 sterline: i canoni fissi a copertura dei diritti saranno di 22,50 sterline più IVA per eventi il cui incasso sia inferiore alle 250 sterline e di 45 sterline per incassi compresi tra le 251 e 500 sterline. Per live show in streaming il cui incasso superi il tetto delle 500 sterline, i promoter dovranno negoziare la licenza direttamente con PRS.
Non sono mancate, come era facile immaginare, le critiche da parte delle associazioni di categoria Music Manager's Forum e Featured Artists Coalition, rappresentati rispettivamente agenti e artisti, che hanno accusato PRS di aver agito unilateralmente senza aver consultato le controparti: secondo MMF e FAC, infatti, con queste nuove licenze gli artisti potrebbero trovarsi a versare oltre il 100% dei propri ricavi lordi anche nel caso eseguano gratuitamente i propri brani.
La collecting, tuttavia, non ha intenzione di tornare sui propri passi. “Finché il settore live in presenza resterà fermo, i concerti in live streaming, pur essendo ancora una forma diversa di sfruttamento rispetto a un concerto o concerto fisico, sono in parte sostitutivi per concerti fisici e concerti”, ha commentato PRS, alla quale hanno risposto congiuntamente i ceo di FAC e MMF David Martin e Annabella Coldrick: “Tutti noi vogliamo che gli artisti vengano pagati in modo equo ed efficiente per lo sfruttamento del proprio lavoro, ma non è questo il modo per farlo. PRS deve smetterla di agire unilateralmente e ascoltare con urgenza le crescenti preoccupazioni degli artisti e dei loro rappresentanti durante la pandemia”.
“Stiamo continuando a lavorare duramente per concordare una gamma di opzioni di licenza per i fornitori di eventi più grandi, inclusa una tariffa scontata proposta durante la pandemia”, ha precisato la ceo di PRS Andrea Martin: “Questo mercato ha visto una crescita esponenziale ed è in continua evoluzione, soddisfare le aspettative per le licenze globali in tutto il mondo non è di per sé un'impresa da poco, ma ci impegniamo a trovare soluzioni che assicurino che gli associati possano essere pagati in modo equo”.