Liberty Media, spin off concluso: ora acquisizioni nella musica?

Liberty Media, gigante delle comunicazioni americano nonchè padrone dell'intero circo della Formula Uno, che rilevò anni fa da Bernie Ecclestone, ha lanciato una nuova società dedicata alle acquisizioni. Liberty Media Acquisition Corporation (LMAC) la scorsa settimana ha infatti concluso la propria IPO raccogliendo capitali per 575 milioni di dollari.
Lo spin off dalla casa madre è risultato recente, come si evince dai documenti depositati in SEC: la società è stata incorporata in Delaware lo scorso 6 novembre, appena dopo le elezioni presidenziali U.S.A., con lo scopo statutario “di effettuare fusioni, scambi di azioni, acquisizioni di asset, acquisto di azioni, riorganizzazioni o combinazioni aziendali simili con una o più imprese”.
Il mercato ha premiato l'iniziativa: dal 22 al 29 gennaio il titolo, che ha debutatto al Nasdaq con un prezzo post-IPO di 10 dollari ad azione, ha visto aumentare la propria quotazione del 22%.
Considerando che LMAC ha dichiarato l'intenzione di focalizzarsi su acquisizioni nelle industrie dei media, dei media digitali, delle comunicazioni, dell'intrattenimento, della tecnologia e della musica, è su quest'ultimo obiettivo che l'intera filiera della nostra industria dovrebbe drizzare le antenne.
La nuova società guidata dal CEO Greg Maffei, infatti, potrebbe diventare il nuovo elefante in cristalleria, considerata sia la dotazione di capitali - che, come insegna sul comparto del publishing la vicenda di Hipgnosis, è quasi certamente destinato ad aumentare alla bisogna - sia e soprattutto la presenza già importante, per quanto relativamente poco osservata da noi, di Liberty nella musica.
Liberty possiede già il 74% di Sirius XM, leader della radiofonia digitale - ed una delle aziende osservate ogni settimana nel nostro speciale su borsa e listini. Sirius, a sua volta, possiede il 100% di Pandora (leadership di mercato nella web radio, in questo caso). Ma non basta, perchè Sirius ha investito ben 75 milioni di dollari in Soundcloud, estendendo dunque la presenza di Liberty anche sul versante delle piattaforme musicali. Infine, ultima ma prima per impatto, Liberty è proprietaria del 33% di Live Nation.
In passato Liberty Media, resa un gigante dal tycoon John Malone, è stata accostata a Vevo, Universal, CAA tra le altre. Oggi l'eventualità di una sua espansione nell'industria musicale è scalata dal piano delle speculazioni direttamente allo statuto del suo nuovo spin-off.
Curiosità e interesse intorno alle prossime mosse di LMAC sono in forte aumento da qualche giorno. Vedremo cosa accadrà. Nel frattempo notiamo che al momento il suo posizionamento ricorda molto da vicino quello di Tencent, la cui presenza spazia dal video-sharing di prospettive miliardarie in concorrenza a TikTok alla ramificazione in Spotify e Universal Music Group, di cui è azionista.