La canzone dei Police che Sting odiava

Nel terzo album dei Police, “Zenyatta Mondatta”, pubblicato nell'ottobre del 1980 sono presenti due brani strumentali, “The Other Way of Stopping” scritto dal batterista della formazione inglese Stewart Copeland e “Behind My Camel” composto dal chitarrista Andy Summers.
Il brano fece vincere al trio britannico un Grammy per la 'Best Rock Instrumental Performance', ma il frontman della band Sting non la sopportava tanto da giungere al punto di seppellire il nastro originale nel tentativo di fare in modo che non fosse portata a termine la sua stesura, come raccontò a Vic Garbarini: “Odiavo talmente tanto quella canzone che, un giorno, mentre ero in studio, trovai il nastro sul tavolo. Quindi lo portai sul retro dello studio e lo seppellii in giardino.”
Di recente Andy Summers parlando a Classic Rock ha detto: "Sono sempre stato molto più interessato alle cose strane. E comunque le canzoni di successo commerciale sembravano sempre venire da Sting. Ma non avevamo abbastanza canzoni per riempire l'album e io avevo questa cosa, "Behind My Camel". Dissi, 'Che ne dici di farla?' E Sting rispose, 'Su quella non ci suono!' Credo davvero che abbia seppellito il nastro in giardino. Stewart era pronto a lavorarci, quindi ci ho suonato solo il basso".
Dopo aver trascorso diversi mesi in tour, i Police avrebbero dovuto tornare in studio per iniziare a registrare un nuovo disco a metà del 1980. Così ha ricordato Sting sulle note di copertina di una ristampa di “Zenyatta Mondatta”: "L'intera industria stava aspettando un album. Mentre lo scrivevo, ricevevo messaggi dalla casa discografica che dicevano che i rivenditori lo stavano aspettando. Ho avuto questa impressione di migliaia di persone, ingranaggi in un ottimo sistema, in attesa di questo album e io ero seduto lì a lottare. E io ne sono rimasto coinvolto."
“Zenyatta Mondatta” fu un grande successo e può annoverare nella sua tracklist delle hit come “Don't Stand So Close to Me” e "De Do Do Do, De Da Da Da", ma Sting "'Zenyatta' è stato il nostro disco più imperfetto. Sorprendentemente, è stato anche quello che ci ha resi grandi".
Summers ha osservato: "Ne ho amato l'ironia. Sono sicuro che ci fosse un po' tronfio autocompiacimento:' Vedi? Te l'avevo detto, cazzo!'".
