Ieri, 22 gennaio, è venuto a mancare all’età di 82 anni Roberto Brivio, cantante, attore, cabarettista, che ha fatto parte dei Gufi insieme a Nanni Svampa, Gianni Magni e Lino Patruno (l’unico membro del gruppo ancora in vita).
Brivio - che lo scorso dicembre ha pubblicato un album intitolato “Canzoni in remoto”, contenente 21 brani tratti dal suo repertorio e i duetti con Grazia Maria Raimondi - è morto a causa del Coronavirus presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, dove era ricoverato da qualche giorno.
Roberto Brivio, nato a Milano il 21 febbraio 1938 e diplomato all'Accademia dei Filodrammatici nel 1959, incontrò Nanni Svampa e Lino Patruno nel 1964. I tre, raggiunti poi da Gianni Magni, diedero vita al gruppo dei Gufi, che nel loro periodo di attività hanno inciso 13 album, pubblicando sia canzoni in milanese che brani politici e comici, oltre a pezzi “macabri" come “Cipressi e bitume”, scritto proprio da Brivio - il cui ruolo di autore di testi a sfondo noir gli valse il soprannome di “cantamacabro”.
Il quartetto si sciolse alla fine degli anni Sessanta, salvo riunirsi brevemente nel 1981.
Nel corso della sua carriera Roberto Brivio è stato sia personaggio televisivo, prendendo parte negli anni ’80 alle trasmissioni di Antenna 3 Lombardia "Lo Squizzofrenico" e "Meglio Gufi che mai” e poi conducendo "Il Parapiglio" e "La Festa” rispettivamente nel 1986 e nel 1987, sia proprietario e gestore di alcuni teatri e locali milanesi come il Teatro Ariberto e il Refettorio.
Oltre ad aver interpretato per anni la maschera di “Milano Meneghino” a Carnevale, Brivio ha - tra le altre cose - scritto e pubblicato diversi libri, è stato regista, produttore e allestitore di spettacoli, ha tenuto un corso di dizione ed arte declamatoria all’Università IULM di Milano, ed è stato direttore e insegnante presso la sua scuola di teatro, l'Accademia d'Arte Drammatica Roberto Brivio.