La canzone di Francesca Michielin e Vasco Brondi sarebbe stata perfetta per Sanremo

Da un lato una popstar, una ex vincitrice di "X Factor" (un'etichetta che per quanto tu possa sforzarti di cancellare, rimane lì, e alla fine impari a conviverci) che poi trovò il suo posto nella scena pop duettando con Fedez in mega hit come "Cigno nero" e "Magnifico", prima di intraprendere il percorso coraggioso che l'ha portata a diventare la cantautrice che è oggi.
Dall'altro uno dei nomi di riferimento della scena indipendente-alternativa italiana degli Anni Duemila, l'uomo dietro il progetto che di fatto ha rappresentato il vero anello di congiunzione tra gli Anni Novanta degli Afterhours, dei Marlene Kuntz e dei Verdena e gli Anni Duemiladieci di Contessa, Calcutta e i primi Thegiornalisti. Fino a cinque anni fa collaborazioni del genere erano, se non proprio impossibili, quantomeno improbabili. Invece l'indie pop ha fatto anche cose buone.
L'affermazione su scala nazionale della triade laziale, alla guida di una scena più vasta con esponenti sparsi tra Milano (Coma Cose), Bologna (Lo Stato Sociale), Torino (Cosmo, Levante, Willie Peyote), Genova (Ex-Otago), Bergamo e Brescia (Pinguini Tattici Nucleari, Frah Quintale), ha suscitato tramite le piattaforme la curiosità e l'interesse del pubblico "mainstream" nei confronti di tutto ciò che c'era stato prima, spingendo al tempo stesso i vari Vasco Brondi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Zen Circus a mettere il naso fuori dalla tana.
Tra le prime sorprese del 2021 c'è quindi questo duetto tra Francesca Michielin e Vasco Brondi. La canzone si intitola "Cattive stelle" e va oltre queste speculazioni. Una canzone classica, una ballata quasi sanremese verrebbe da dire, dal respiro orchestrale, che parla di distanze e di "amori sparsi per la stratosfera": "Darò il tuo nome a centinaia di vie / a milioni di viali, a migliaia di fiori / darò i nostri nomi a centinaia di fiumi / a milioni di uragani, a migliaia di canzoni", cantano nel ritornello.
La scrittura delicata della cantautrice veneta e del collega emiliano, che per anni si sono annusati e studiati prima di convincersi a collaborare, è valorizzata dal tocco di Taketo Gohara, sempre bravo a mettersi al servizio della canzone senza snaturarla (si pensi al lavoro straordinario fatto su "Se piovesse il tuo nome" di Elisa un paio di anni fa, e nei dischi di Brunori, Motta, Capossela).
Il singolo va ad aggiungersi al progetto di "Feat - Stato di natura", l'ultimo disco di Francesca Michielin, uscito lo scorso anno e anticipa la partecipazione della cantautrice al Festival di Sanremo 2021 in coppia con Fedez con "Chiamami per nome".