Neil Young vende a Hipgnosis metà del suo intero catalogo

"Ho comprato il mio primo album di Neil Young quando avevo sette anni. "Harvest" fu il mio compagno e ne conosco qualsiasi nota, qualsiasi parola, qualsiasi pausa intimamente. Neil Young, o almeno la sua musica, è stato da allora mio amico e un punto fermo".
Queste le parole di Merck Mercuriadis, decisamente sempre più l'uomo del momento nell'industria musicale, a commento dell'annuncio ufficiale con cui la sua Hipgnosis ha comunicato l'avvenuto acquisto del 50% di tutti i diritti del catalogo di Neil Young. Il catalogo del cantautore canadese - che include i suoi periodi solisti, ma anche quelli trascorsi con band epiche come Buffalo Springsfield e CSN&Y - conta ben 1.180 canzoni. Hipgnosis è ora sua socia paritetica tanto per la parte autorale quanto per quella editoriale e si conferma la protagonista regina della corsa al marketing dei cataloghi musicali.
Solo ieri l'altro e ieri erano state ufficializzate l'acquisizione da parte di Hipgnosis del catalogo di produttore di Jimmy Iovine e l'acquisizione del catalogo di Lindsey Buckingham.
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La modalità di investimento di Hipgnosis segue uno schema costante, mentre le quote di acquisizione dei singoli cataloghi variano a seconda dell'artista o autore protagonista. E' bene notare che la cessione della totalità del 100% da parte di un artista corrisponde alla massimizzazione immediata del valore di un patrimonio che ci si attende superiore e più conveniente rispetto ai ricavi ricorrenti e a quelli attesi che quel patrimonio sta generando nel tempo per lui; la cessione parziale, per contro, implica da parte sua l'aspettativa di continuare a generare un flusso di entrate interessante; il mantenimento di una quota non minoritaria, infine, rivela che il titolare dei diritti intende continuare a concorrere al controllo dell'utilizzo e dello sfruttamento commerciale delle sue canzoni.
La cifra dell'operazione Hipgnosis / Neil Young non è ufficiale. Così come non sono noti eventuali patti parasociali tra le parti e eventuali opzioni put and call. Significa, generalizzando, che Neil Young potrebbe avere venduto a 100 la metà del suo catalogo oggi ma - è solo un esempio - riservandosi di cedere l'altra metà a 200 (perchè la seconda metà, quella che comporta la cessione del controllo, vale di più).
Il benchmark, in assenza di cifre, è il catalogo di Dylan, acquisito da Universal Music Publishing: 600 canzoni per 300 milioni di dollari. Ma qui il paragone tra prezzi e valori non è mai sulla quantità nè sul pregio del contenuto (che è soggettivo). E nemmeno sul reach dei brani, o di alcuni di essi - quelli più famosi. E', invece, sul potenziale commerciale di un capolavoro che i fan dell'artista considerano sacro. E quel potenziale è calcolato accuratamente, dati e proiezioni alla mano.
Quanto a Hipgnosis, quale che sia la cifra (e sarà un cifrone), l'operazione ha uno straordinario valore reputazionale.
(gdc)