Roger Waters: ‘Temo per Assange’. E paragona Salvini a Trump

E’ attesa presso il tribunale di Londra per oggi, lunedì 4 gennaio, la sentenza riguardante la possibile estradizione negli USA del fondatore di Wikileaks Julian Assange, rifugiatosi dal 2012 nella capitale britannica perché accusato dal governo americano di cospirazione: nel caso la corte inglese dovesse accogliere la richiesta inoltrata da Washington, il 49enne australiano - sul capo del quale pendono diciotto capi d’accusa - potrebbe essere condannato a diverse pene detentive per un totale di oltre 170 anni di reclusione. (Aggiornamento, ore 12,40: il tribunale di Londra ha rigettato la richiesta di estradizione di Assange da parte degli Stati Uniti.
Secondo il giudice distrettuale Vanessa Baraitser il fondatore di Wikileaks, se isolato nelle carceri americane, potrebbe patire disturbi mentali ed essere esposto al rischio di suicidio.).
Sul tema è intervenuto l’ex Pink Floyd Roger Waters: intervistato da Antonello Guerra per Repubblica, il già sodale di David Gilmour e Nick Mason nella band di “The Dark Side of the Moon” si è detto “molto preoccupato” per le sorti dell’attivista, la cui vita sarebbe del tutto messa in pericolo da un eventuale trasferimento nelle carceri statunitensi.
Sulla sentenza, Waters ha spiegato:
Purtroppo temo che la decisione sia già presa. Lo estraderanno negli Usa e per lui sarà finita.
Definendo il caso che riguarda Assange “cruciale per la libertà di espressione, per il giornalismo e i diritti umani in generale”, la mente di “The Wall” ha dichiarato:
A Julian gliela vogliono far pagare per le sue rivelazioni. Mi pare di vivere quanto profetizzato da George Orwell: i “ministeri della verità”, dove si decide la narrativa del potere, perfetti per populisti come Trump, Johnson, Bolsonaro, Salvini, Modi.
Waters ha poi rigettato la tesi che il governo russo abbia cercato di influenzare le elezioni politiche in diversi paesi occidentali
“(...) avete un’ossessione con la Russia. [I russi sono] un popolo stoico che ha sacrificato decine di milioni di persone nella Seconda guerra mondiale, ma oggi sembra il demonio, come in Ucraina e in Crimea. Che ha fatto benissimo ad annettere. (...) Il 98% per cento degli elettori in Crimea ha votato per appartenere alla Russia. Dovete rispettarlo!