Tom Morello ricorda quando i Rage Against the Machine salirono nudi sul palco

Il chitarrista Tom Morello, in una intervista rilasciata alla rivista mensile britannica Uncut, ha ricordato la protesta che inscenò, insieme ai suoi Rage Against the Machine, al Lollapalooza il 18 luglio 1993.
Accadde che Morello e i suoi compagni di band uscirono sul palco del JFK Stadium di Filadelfia nudi per protestare contro la censura. Ogni componente della formazione di Los Angeles indossava del nastro isolante nero sulla bocca, mentre sui loro torsi erano riportate le lettere PMRC (Parents Music Resource Center - un'associazione nata negli Stati Uniti nel 1985, rimasta attiva per tutti gli anni novanta, che valutava il contenuto discografico sotto il profilo morale ed educativo, in particolare per quanto riguardava i riferimenti sessuali, più o meno espliciti, delle canzoni), rimasero in piedi in segno di protesta per quindici minuti, la lunghezza che sarebbe dovuto durare il loro set. L'unica musica – definiamola così – che si udì, mentre loro stavano là impalati impegnati nella loro protesta, fu il feedback della chitarra rimandato dagli altoparlanti.
Ricordando quella protesta Morello ha ricordato come, una volta usciti sul palco, ci fu “un'ondata di eccitazione tra la folla per i primi cinque minuti". E ha continuato raccontando: "Poi c'è stato un interessante stallo quando fu chiaro che non si trattava di una trovata estemporanea. Negli ultimi cinque minuti ci fu un'ostilità totale: ci fischiarono e mostrarono il dito e poi lanciarono contro i nostri cazzi monete da un quarto." Ha chiuso infine il suo ricordo aggiungendo: "Avrei voluto avere indosso i pantaloni quando arrivò la polizia".
La band non fu accusata dalla polizia per il metodo di protesta poco ortodosso da loro scelto, sebbene li scortarono fuori dal palco. I Rage Against the Machine, in quel 1993, tornarono in seguito a Philadelphia il 3 novembre per esibirsi gratuitamente al Trocadero Theatre in favore dei fan che si erano recati per vederli l'estate precedente, senza fortuna, al Lollapalooza. Morello ha terminato la sua intervista dicendo: "Si spera che in qualche modo abbiamo sottolineato che la musica controversa non è un qualcosa che puoi dare per scontato, devi lottare per questo. Anche se la gente ricorda solo noi che stavamo lì in piedi nudi".