Neil Young rinuncia alla causa contro Donald Trump

Neil Young lascerà cadere la causa intentata nei confronti del presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump: il procedimento legale, avviato nello scorso mese di agosto, è stato chiuso definitivamente ieri, lunedì 8 dicembre, con l’archiviazione delle carte depositate dalle controparti.
La causa del contendere fu indicata dai legali dell’artista nell’utilizzo non autorizzato di due brani appartenenti al repertorio del cantautore canadese oggi naturalizzato americano, la celebrerrima “Rockin' in the Free World" e "Devil's Sidewalk” da parte di Trump in occasione di un suo comizio. Nello specifico Young - che già citò in giudizio il tycoon nel 2016, sempre per gli stessi motivi e sempre senza successo, accusava Trump di non disporre delle licenze necessarie per riprodurre in uno spazio pubblico un’opera coperta da diritto d’autore.
Come tuttavia già osservato da Rockol lo scorso giugno, le licenze necessarie alla riproduzione di opere protette da copyright erano già state messe a disposizione da ASCAP e BMI, due delle principali società di intermediazione statunitensi, alle venue che ospitano gli eventi, l’amministrazione delle quali - appunto per permettere ai propri ospiti di diffondere musica agli eventi, siano essi sportivi, politici, artisti o commerciali - corrispondono alle società di intermediazione un forfait per regolarizzarsi con i permessi.
Il giudice ha archiviato senza appello la richiesta del rocker, che - pertanto - non potrà più presentare istanze simili in futuro.
La chiusura della causa non rappresenta la fine dei problemi di Trump con la comunità musica internazionale: il presidente uscente sta ancora combattendo a suon di carte bollate con gli avvocati della reggae star Eddy Grant, che ha contestato l’utilizzo della sua “Electric Avenue” in un contesto differente che avrebbe richiesto un diverso tipo di licenza.