Di come Bob Weir fu ‘adottato’ dai Grateful Dead
È frequente che nel mondo della musica una band diventi un po’ come una famiglia per i musicisti che ne fanno parte. È naturale che accada, quando il tempo trascorso insieme, tra tour e lavoro di studio, inizia a diventare significativo e i momenti condivisi, tra gioie e dolori, finiscono per costituire il grosso della vita dei componenti del gruppo. In alcuni casi, poi, questo avviene in modo ancora più marcato ed evidente del solito. È stato così, ad esempio, per i Grateful Dead, complice anche l’età dei membri della formazione californiana e di Bob Weir in particolare. Il chitarrista della rock band di San Francisco è infatti entrato giovanissimo, a 17 anni, tra le fila del gruppo di “Friend of the Devil”. Non solo: a 18 anni Weir è stato cacciato di casa e la band di Jerry Garcia, più grande di Weir e anch’egli non particolarmente vicino alla sua famiglia di sangue, ha finito per accogliere il ragazzo non solo come musicista ma anche come fratello minore. I parenti di Bob Weir e i componenti dei Grateful Dead lo raccontano nel documentario “The Other One: The Long, Strange Trip of Bob Weir” (2014) di Mike Fleiss. Spiega ad esempio Wendy Weir, sorella del chitarrista: “Bob si svegliava all’ora di cena, usciva, suonava tutta la notte e tornava al mattino. Mia madre ripeteva: ‘Non puoi fare una vita normale?’”. No, evidentemente, tant’è che una volta che Weir ebbe compiuto 18 anni le incompatibilità tra il musicista e la famiglia portarono alla rottura. Ricorda l’artista:
Quando me ne andai di casa cercai di seguire la mia strada. I miei non avevano risposte in merito. Non potevano dirmi che sbagliavo perché vedevano che facevo ciò che mi piaceva davvero e ottenevo dei risultati. Tutta quell’esperienza unì il gruppo, eravamo più che fratelli. Dicono che il sangue non è acqua. Ma il nostro legame era più forte del sangue.
Anche il bassista dei Grateful Dead Phil Lesh è rimasto colpito da quanto il gruppo fosse simile a un nucleo familiare. “Bob non aveva molti contatti con la famiglia. La band era la sua famiglia”, racconta in “The Other One: The Long, Strange Trip of Bob Weir”, proseguendo: “I Grateful Dead non erano la sua famiglia biologica, né la famiglia adottiva, ma erano la sua famiglia”. Un concetto ulteriormente ribadito anche dalla sorella Wendy, che sottolinea, parlando di Bob: “Era molto affezionato a loro e tutti erano molto uniti”. La percezione era la stessa anche per il “fratello maggiore” di Weir, Garcia, di cinque anni più grande del compagno di band. “Il rapporto tra Jerry e Bob era come quello tra fratello maggiore e fratello minore”, racconta la figlia di Jerry – venuto a mancare nell’agosto del 1995 -, Trixie Garcia, concludendo: “Weir si unì alla band quando aveva 17 anni e i componenti del gruppo erano la sua famiglia. Stessa cosa per Jerry. Non era molto legato alla famiglia. Quella era la sua famiglia”.
Bob Weir guida oggi i Dead & Company, la formazione nata nel 2015 dalle ceneri dei Grateful Dead e composta, oltre che dallo storico chitarrista della band, da Mickey Hart, Bill Kreutzmann, John Mayer, Oteil Burbridge e Jeff Chimenti. Il gruppo non ha mai pubblicato dischi e il suo ultimo tour risale al 2019.