Scheletri nell’armadio: i piaceri (musicali) inconfessabili di... (1 / 11)

Gli inglesi li chiamano "guilty pleasures": cioè quei piaceri che ci concediamo quasi di nascosto, e per i quali ci sentiamo un po' colpevoli. Ecco quali sono, in campo musicale, i "guilty pleasures" dello staff di Rockol.

Ho un debole per Afroman e per il suo pancione, ma anche per l’ukulele, per il lupo cattivo di Julieta Venegas che “no dice nada romántico cuando llega el atardecer” e per Brusco che andava sul trattore (non in tangenziale, ma sul litorale) tredici anni prima di Rovazzi. Scheletri spensierati, per la maggior parte, a tratti barcollanti, che è sempre una gioia prendere per mano.
(Erica Manniello)

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