È finalmente arrivato “Gigaton”, il nuovo album dei Pearl Jam. E’ il primo lavoro della band da sei anni e mezzo, ed è il più a fuoco da molto tempo a questa parte: un disco che unsice la sperimentazione al classico suono del gruppo di Seattle, rinfrescato dalla presenza di un nuovo produttore, Josh Evans (qua la nostra intervista) .12 canzoni che vanno dal rock alle ballate, con testi incredibilmente attuali, che parlano di resistenza in un mondo impazzito.
Rockol vi accompagna ogni giorno con il racconto di ogni canzone dell’album, Partiamo con "Hitch-hikin'" qua trovate lo speciale di Rockol dedicato a "Gigaton". Qua invece la recensione completa del disco.
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Con “Comes Then Goes” ssi torna alla penna di Eddie Vedder, dopo due canzoni scritte da Gossard e Cameron. È il brano che apre l'intenso trittico finale: una canzone basata interamente su chitarra acustica e voce, con atmosfere che ricordano Thin air” e “Off he goes”, non solo nel titolo. “Where ya been?/Can i find a glimpse of my friend/Don’t know where or when one of left us the other behind/Divisions came and troubled multiplied/Incisions made by scalped blades of time/Comes then goes…”. Che Vedder stia ricordando l'amico perduto Chris Cornell?
Una canzone interamente acustica, senza ritmica, su come i tempi della vita alterano le relazioni e una citazione degli amati Who:
Can I try, one last time?
Could all use a saviour
From human behaviour sometimes
And the kids are alrightThe queen of Ccllections took your time
Sadness comes 'cause some of it was mineComes then goes, comes then goes
Comes then goes, comes then goes