“Gigaton” è il disco più solido del gruppo dai tempi di “Avocado” del 2006 ed è meglio, decisamente meglio, di "Lightning Bolt" e "Backspacer": dovessimo riassumere in una frase il nuovo album dei Pearl Jam, lo faremmo così. Ma in “Gigaton” c'è molto di più. Lo abbiamo ascoltato per giorni, lo abbiamo studiato, ne abbiamo parlato con il nuovo produttore (Josh Evans - qua la nostra intervista) e siamo pronti a raccontarvi nuovi dettagli, canzone per canzone.
Domani vi raccontiamo tutto in una recensione canzone per canzone, con gli autori, le frasi più signficative dei testi (e ce ne sono parecchie) e i riferimenti e le citazioni musicali, dai Pink Floyd agli Who, ai Led Zeppelin, ai Queen.
ASCOLTA/COMPRA ORA "GIGATON" DEI PEARL JAM
Una prima, piccola curiosità: i testi, i crediti e diversi post della band sono stati scritti con un font grafico originale, denominato "EKG", ideato direttamente da Eddie Vedder con gli Ames Bros. che in passato si sono occupati dei poster dei concerti della band, a partire dall'uso di una macchina da scrivere Torpedo modello 188 del '61-62. Il font è lo stesso usato da Vedder per "Ukulele songs". Il layout e l'impaginazione del disco è stata curata da Jeff Ament
A domani per la recensione ed il track-by-track di "Gigaton" dei Pearl Jam - ma Se non potete aspettare potete chiamare il numoer 585-207-3275 (con il +1 dall'Italia): i Pearl Jam hanno creato una hotline telefonica in cui si può ascoltare un’anteprima delle canzoni di "Gigaton".