Coronavirus, rimandato il Record Store Day 2020

Anche l'annuale edizione del Record Store Day, la manifestazione internazionale dedicata ai negozi di musica indipendenti, è stata costretta a far fronte all'emergenza sanitaria mondiale causata dalla diffusione del Coronavirus: come comunicato in via ufficiale oggi, venerdì 13 marzo, l'iniziativa - originariamente prevista per il prossimo 18 aprile - è stata rinviata a livello globale al 20 giugno.
Il provvedimento non riguarda solo l'Italia - dove le disposizioni riguardanti il contenimento del Covid-19 hanno imposto lo stop a tutte le attività musicali pubbliche almeno fino al prossimo 3 aprile - ma tutto il mondo.
I coordinatori italiani del Record Store Day, in una nota, hanno fatto sapere:
Riteniamo che ciò offra ai negozi di tutto il mondo le migliori possibilità per avere una giornata proficua, tenendo conto delle raccomandazioni di medici, scienziati, Organizzazione Mondiale della Sanità e con l'auspicio di comportarci da cittadini seri all'interno di comunità locali e mondiali.
Stiamo collaborando con tutti i nostri partner e i negozi per rendere questo cambiamento il più agevole possibile per tutti coloro che partecipano al Record Store Day: clienti, negozi di dischi, artisti, etichette discografiche e altro ancora.
Oltre a una serie di pubblicazione ad hoc sia rivolte al mercato italiano che a quello internazionale, il Record Store Day prevede anche esibizioni acustiche e incontri con gli artisti presso alcuni punti vendita aderenti all'iniziativa: la manifestazione, ideata nel 2007 da Eric Levin, Michael Kurtz, Carrie Colliton, Amy Dorfman, Brian Poehner e Don Van Cleave, ha debuttato il 19 aprile del 2008 in trecento punti vendita negli USA. All'edizione 2020 parteciperanno negozi indipedenti di Regno Unito, Irlanda, Francia, OIanda, Danimarca, Italia (qui l'elenco degli esercizi aderenti), Giappone, Messico, Australia, Spagna e Polonia, ultimo paese in ordine temporale ad aver aderito all'iniziativa nel 2019.