“Tidbeats”: quando un disco è (anche) un oggetto culturale
Di dischi ne escono tanti, vuoi in formato fisico vuoi in formato digitale. Di dischi ne escono anche troppi: troppi per poterli ascoltare, troppi per poterne scrivere. Ogni tanto, però, capita che un disco non sia solo un disco, ma qualcosa di più. Ed è per questo che non ne scrivo nella rubrica delle recensioni, ma gli dedico un articolo più ampio e approfondito.
Quando la Cinevox, con un comunicato stampa, mi ha informato della pubblicazione di “Tidbeats”, e delle caratteristiche di quest’opera, ho subito pensato che si trattasse di qualcosa di davvero speciale. La Cinevox, molti di voi lo sapranno, è un’etichetta discografica italiana storica: nasce nel 1961 su iniziativa del Gruppo Editoriale Bixio, pubblica il primo disco nel 1966, e da allora si dedica prevalentemente (anche se non esclusivamente) alle colonne sonore di film. Nel 2020 il Gruppo Editoriale Bixio compie cent’anni, essendo stato fondato nel 1920, e per celebrare l’anniversario una delle prime iniziative è la pubblicazione di “Tidbeats”.
“Tidbeats”, disponibile in doppio CD e anche, in edizione limitatissima, in quattro vinili, è il frutto della passione di Alessio Santoni. Non lo conosco personalmente, so di lui quello che ho trovato in rete (è sardo, si è formato allo IED, è fonico, compositore, arrangiatore, remixer, regista, fotografo, editor, animatore stopmotion) e so quello che ho dedotto dal suo lavoro su “Tidbeats”: che è una persona appassionata. Perché questi due dischi non possono che essere il frutto di una passione: tutto questo enorme impegno di ricerche, restauro, rimasterizzazione e compilazione non è giustificato da altro che non sia una grande passione (e disinteressata, anche, direi, dato che con i dischi ormai c’è poco da guadagnare...).
A me, se mi leggete lo sapete, piacciono le iniziative un po’ da folli. E Alessio Santoni, ideatore e tutto il resto di “Tidbeats”, dev’essere per forza un folle, naturalmente nel senso buono. Perché per realizzare questo doppio CD (o quadruplo vinile) ha impiegato un anno di lavoro – grazie al supporto di un altro visionario, il discografico della Cinevox Carlo Bagnolo (sardo anche lui, e produttore esecutivo dell’album) e delle ricerche di Lia Agostini e Paola San Giorgio. Bagnolo ha dato accesso a Santoni all’archivio della Cinevox: i “vaults” sotterranei – alternate takes, leftovers, frammenti di documentazioni sonore provenienti dagli studi di registrazione. Santoni ne ha selezionati 161 (centosessantuno!), e li ha ricomposti, non solo nel senso che li ha rimessi insieme ma ha proprio lavorato da ri-compositore, ordinandoli in una sequenza armoniosa – sono 79 nel primo CD, 82 nel secondo CD, il più breve dura 13 secondi, il più lungo tre minuti e cinque secondi – che ha preso la forma di due vere e proprie suites.
Dice benissimo il comunicato stampa che mi ha ingolosito a chiedere questo disco per potervelo raccontare:
“Un sorprendente mosaico sonoro composto di 161 take inauditi, per un totale di due ore d’ascolto. Impreziosito qua e là da inattesi camei: talvolta, tra un brano e l’altro, le ‘indicazioni ai musicisti’ dalla viva voce degli autori, catturata nelle tracce originali dei registratori Studer. Un rigoroso lavoro filologico e insieme una sapiente opera di ricucitura su base ritmica e tonale. Temi, varianti, stacchi, intermezzi: reperti unici maneggiati come preziosi frammenti di un sogno collettivo da ricomporre, come pregiatissime tessere di una nuova overture”.
Fra gli autori dei brani inclusi in “Tidbeats” – il titolo è un gioco verbale fra “tidbit”, “bocconcino”, “leccornia” e “beat” – c’è il Gotha della cinema per film italiana: Cesare Andrea Bixio, Franco Bixio, Fred Bongusto, Phil Chilton, Ruggero Cini, Stelvio Cipriani, James Dashow, Francesco De Masi, Gianfranco Di Stefano, Carlo Esposito, Gianni Ferrio, Fabio Frizzi, Giorgio Gaslini, Marcello Gigante, Peter Kok, Francesco Lavagnigno, Luigi Malatesta, Augusto Martelli, Elvio Monti, Alessandro Nadin, Cameron Nevil, Riz Ortolani, Piero Piccioni, Luigi Peguri, Roberto Pregadio, Groenveld Rink, Franco Riva, Jesus Villa Rojo, Carlo Rustichelli, Carlo Savina, Enrico Simonetti, Peter Leslie Smith, Vince Tempera, Armando Trovajoli, Piero Umiliani.
“Tidbeats” non è un’antologia, ma un’opera originale realizzata utilizzando materiali già esistenti: un viaggio sonoro di due ore nel cinema degli anni Sessanta e Settanta italiani. Un’esperienza d’ascolto, ma anche un’importante operazione culturale.
Franco Zanetti