James Taylor, quella volta che fornì oppiacei a John Lennon

Il 71enne cantautore nato a Boston James Taylor - che il prossimo 28 febbraio darà alle stampe il suo nuovo album dal titolo “American Standard” - è stato recentemente intervistato dal Guardian e, oltre ad aver svelato qualcosa sui progetti dell’amica e collega Joni Mitchell, ha raccontato, definendosi come una “cattiva influenza” per i Beatles, un episodio che vede protagonista John Lennon.
Taylor ha narrato a Jenny Stevens di quando nel 1967 era volato a Londra per firmare con la Apple Records dei Fab Four, dopo essere stato dipendente dall’eroina per diversi anni e aver trascorso del tempo in un istituto psichiatrico. Oltre ad aver ricordato la sua audizione presso l’etichetta discografica dei Beatles, il cantautore ha raccontato al Guardian del periodo in cui lavorava al suo album di debutto mentre John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr stavano registrando il loro “White Album”. “Ci siamo incrociati molto in studio”, ha detto James Taylor. “Loro se ne andando mentre io entravo, mi recavo spesso in anticipo e mi sedevo nella sala di controllo per ascoltare le loro registrazioni.”
Tornando a parlare dell’uso di sostanze stupefacenti Taylor ha spiegato: “Ho ripreso abbastanza presto dopo essermi trasferito.” E ha aggiunto: “Una volta potevi comprare qualcosa chiamata Clorodina di Collis Browne, un vecchio farmaco. Essenzialmente era una tintura di oppio, bevendo un paio di bottiglie potevi rilassarti un po’.”
Spiegando che i Fab Four stavano vivendo “un “lento ma estremamente creativo disfacimento” in quel periodo, James Taylor ha ammesso: “Ho avuto anche una cattiva influenza sui Beatles in quel momento.” E ha aggiunto: “Perché ho dato a John degli oppiacei." Alla domanda se fosse stato Taylor a introdurre Lennon alla droga, il cantautore ha risposto: "Non lo so".