Era il 1968 e i Beatles erano al lavoro sul cosiddetto “White Album” nelle stanze dei celebri Abbey Road Studios di Londra. Negli stessi giorni, anche Jeff Lynne, all’epoca componente degli Idle Race, si trovava ad Abbey Road, al lavoro sul secondo album della band. “Un amico del nostro tecnico del suono ci ha chiamati per dire che stava lavorando alle sessioni dei Beatles ad Abbey Road”, ha spiegato il frontman della Electric Light Orchestra ripensando a quei giorni e a come si fosse fatto sfuggire l’occasione di vedere i Fab Four al lavoro: “Ci ha detto [il tecnico del suono] che potevamo scendere e dare un’occhiata se volevamo”. E fu così che Jeff Lynne ebbe la possibilità di assistere alle registrazioni di uno dei tanti dischi dei Beatles che sarebbero passati alla storia.
“Forse ci sono andato solo io alla fine, ma ho visto Paul e Ringo nello Studio 3 che registravano piano e voce. Poi sono stato invitato allo Studio 2, dove John e George erano nella control room”. Al piano di sotto, invece, ricorda ancora Lynne, "il quinto Beatles" George Martin stava lavorando al brano “Glass Onion”. Il leader della ELO ha trascorso così mezz’ora circa: “Sono rimasto per mezz’ora forse, poi ho pensato che sarebbe stato educato andarmene, perché ti senti un po’ un coglione all’interno di una compagnia di quel tipo. Quindi sono tornato dove gli Idle Race stavano registrando e ovviamente non suonava così bene”. L’esperienza, chiaramente, non ha lasciato l’artista, che ricorda di essere rimasto “senza fiato”, indifferente.
Negli anni successivi le strade di Lynne e quelle dei Beatles si sono nuovamente incrociate: l’artista ha prodotto l’album solista di Harrison “Cloud Nine” e ha co-prodotto i brani “Free as a Bird” e “Real Love” dei Beatles.