Festival di Sanremo: inchiesta su dipendenti RAI per rimborsi gonfiati
Secondo la Finanza, il danno per il servizio pubblico sarebbe almeno di 100mila euro: scontrini falsi e fatture gonfiate hanno esteso le indagini anche ad albergatori e ristoratori
Il pm Alberto Pioletti della Procura di Roma ha notificato cinquanta avvisi di garanzia a dipendenti della RAI e ad albergatori e ristoratori di Sanremo per un presunto maxi-raggiro ai danni del servizio pubblico radiotelevisivo perpetrato durante le edizioni 2013, 2014 e 2015 del Festival della Canzone Italiana: lo rivela Repubblica. L'indagine, scaturita da un esposto anonimo, riguarda note spese gonfiate presentate dai dipendenti RAI grazie alla compiacenza di albergatori e ristoratori della città dei fiori, che avrebbero aumentato fraudolentemente fatture per permettere l'ottenimento di rimborsi non effettivamente dovuti. Secondo le stime della Guardia di Finanza di Imperia, alla quale sono state affidate le indagini, il danno totale per le casse di viale Mazzini si aggirerebbe intorno ai 100mila euro.
Diversi casi documentati e messi agli atti hanno visto dipendenti RAI in missione per il Festival dividere con un collega una stanza d'albergo, per poi farsi fatturare due stanze singole e ottenere così un rimborso non meritato: lo stesso schema sarebbe stato adottato dai dipendenti RAI con alcuni ristoratori della città del Festival, che avrebbero emesso fatture da 30 euro per pasti pagati effettivamente 10 o 20 euro.
Dall'archivio di Rockol - 1991, l'ultimo anno d'oro del rock
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