“Hateful” accosta una storia di pesante uso di droga a una musica briosa, con l’effetto di portare l’ascoltatore a domandarsi se chi è coinvolto voglia davvero liberarsi. Malgrado Joe sia l’autore del brano, la decisione di farla cantare a Mick è significativa perché, prima della dipendenza di Topper da eroina, Jones è quello più al limite; di qui le smentite che suonano fin troppo reali. Qualche verso in particolare dimostra che l’argomento li tocca da vicino.
Il verso che parla della perdita degli amici è considerato da molti un riferimento alla morte di Sid Vicious il 2 febbraio 1979, tre mesi prima della stesura di “Hateful” e degli altri brani di London Calling registrati ai Vanilla Studios. Quando Joe canta: “Quali amici? Non so, Non me ne sono nemmeno accorto,” riflette l’odioso egocentrismo di chi fa uso di cocaina o eroina.
“Hateful” è stata suonata dal vivo solo tre volte, tutte nel luglio 1979 prima dell’uscita del disco, nei concerti londinesi al Notre Dame e al Rainbow.
Domani scriveremo di “Rudie can’t fail”.
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I testi sono tratti dal libro di Martin Popoff “The Clash. Tutti gli album – Tutte le canzoni”, pubblicato da Il Castello, per gentile concessione dell’editore; al libro rimandiamo per la versione integrale dei testi di presentazione delle canzoni di “London calling” e di tutti gli altri album dei Clash.