Clash, i 40 anni di “London calling”: una canzone al giorno. “Hateful”

In attesa di celebrarne il quarantennale della pubblicazione, il prossimo 14 dicembre, con un ampio speciale, vi presentiamo questo album epocale integralmente, canzone per canzone

“Hateful” accosta una storia di pesante uso di droga a una musica briosa, con l’effetto di portare l’ascoltatore a domandarsi se chi è coinvolto voglia davvero liberarsi. Malgrado Joe sia l’autore del brano, la decisione di farla cantare a Mick è significativa perché, prima della dipendenza di Topper da eroina, Jones è quello più al limite; di qui le smentite che suonano fin troppo reali. Qualche verso in particolare dimostra che l’argomento li tocca da vicino.

Il verso che parla della perdita degli amici è considerato da molti un riferimento alla morte di Sid Vicious il 2 febbraio 1979, tre mesi prima della stesura di “Hateful” e degli altri brani di London Calling registrati ai Vanilla Studios. Quando Joe canta: “Quali amici? Non so, Non me ne sono nemmeno accorto,” riflette l’odioso egocentrismo di chi fa uso di cocaina o eroina.

“Hateful” è stata suonata dal vivo solo tre volte, tutte nel luglio 1979 prima dell’uscita del disco, nei concerti londinesi al Notre Dame e al Rainbow.

Domani scriveremo di “Rudie can’t fail”.

Leggi qui la scheda di “London Calling”.

Leggi qui la scheda di “Brand new Cadillac”.

Leggi qui la scheda di “Jimmy Jazz”.

I testi sono tratti dal libro di Martin Popoff “The Clash. Tutti gli album – Tutte le canzoni”, pubblicato da Il Castello, per gentile concessione dell’editore; al libro rimandiamo per la versione integrale dei testi di presentazione delle canzoni di “London calling” e di tutti gli altri album dei Clash.

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