
Il nome di Yusuf Islam/Cat Stevens è tornato improvvisamente e inaspettatamente sulla bocca di tutti, complice l’attenzione dei media per la sua “militanza” (pacifica) musulmana, i problemi con l’FBI, il costante impegno civile, il duetto dello scorso anno con Ronan Keating (“Father and son”) e il ritorno discografico dopo lunghissima assenza con una nuova canzone, “Indian ocean”, dedicata alle famiglie colpite dal disastro dello tsunami e da qualche giorno posta in vendita a scopo di beneficenza nei principali negozi di download (vedi News).
E’ immaginabile che si assisterà presto anche ad una (giusta) rivalutazione delle sue vecchie canzoni, specie ora che ad amministrarle sarà la più grande società di edizioni musicali al mondo, EMI Music Publishing. La major inglese ne ha infatti acquisito proprio in questi giorni i diritti di licenza mondiale, con l’obiettivo di utilizzarle per gli scopi più vari (colonne sonore di film e telefilm, jingle pubblicitari, cover da parte di altri artisti ecc. ecc.; i master dei suoi dischi più celebri appartengono invece alla Island/Universal, che nel 2000 ha pubblicato la doppia antologia su Cd “Remember-The ultimate collection”). .
“Questo catalogo rappresenta uno dei gioielli della corona del cantautorato contemporaneo” ha dichiarato Peter Reichardt, presidente delle edizioni EMI in Inghilterra a proposito dell’accordo che mette a sua disposizione tutto il repertorio anni ’60 e ’70 del musicista di origini greche per un totale di oltre duecento canzoni: tra queste, classici come “Morning has broken”, “Moon shadow” “Wild world”, “Lady d’Arbanville”, “Peace train” e la stessa “Father and son”, vendute in milioni di esemplari nelle versioni originali e in quelle incise da altri artisti.