Adam Jones (Tool): "Non è colpa di Maynard se ci abbiamo messo tanto per il nuovo disco"

Il chitarrista della band statunitense dice di essere molto soddisfatto per la realizzazione di "Fear Inoculum", il nuovo album dei Tool in uscita il 30 agosto.

Il chitarrista dei Tool Adam Jones dichiara che non è colpa del leader della band Maynard James Keenan se è trascorso un lasso di tempo molto lungo – l'ultimo album della band statunitense “10000 Days” risale al 2006 – per la pubblicazione del nuovo disco “Fear Inoculum”, atteso nei negozi il prossimo 30 agosto.

Parlando con la rivista metal e hard rock Revolver Jones dice:

“È passato un po’ di tempo. Ma non ho mai sentito pressione. Provavo ansia perché avrebbero incolpato il nostro cantante e non è colpa sua”.

E aggiunge:

“Abbiamo tutti le nostre cose - vite, famiglie, altri progetti, altri interessi - così è pronto quando è pronto. Ma apprezzo la dedizione dei nostri fan, una dedizione molto forte. Il disco si è rivelato interessante ed è molto diverso dal nostro ultimo disco. Penso che fosse quello che tutti volevamo”.

I Tool sono noti per essere molto meticolosi, per Jones questa dovrebbe essere la regola e non un’eccezione:

“Soffriamo davvero per la nostra arte. Se ne vale la pena, vale la pena soffrire. Non ci preoccupiamo se verrà accettato o se sarà come l'ultimo disco. Prendiamo la stessa strada ma poi andiamo su una strada diversa e ci assicuriamo che noi quattro si sia felici. È un processo riflessivo”.

La band ha collaborato con Alex Gray e Mackie Osborne per la grafica e il layout dell'album, così da garantirsi che la grafica fosse pari alla musica. Jones ha inoltre confermato che la band ha in essere "grandi progetti per i video” e un paio sono in fase di realizzazione.

La scorsa settimana i Tool hanno pubblicato l’audio della title track del nuovo album.

Vuoi leggere di più su Tool?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996