Little Steven - la recensione di "Summer Of Sorcery"

Riecco Little Steven. Due anni dopo il disco del grande ritorno “Soulfire”, il chitarrista riporta tutto a casa in un album che evoca le grandi passioni musicali degli anni ’60 e ’70. Con una piccola novità: al motto di “armonia, unità, comunione”, Steven torna a raccontare il mondo che lo circonda.
Su una base rhythm & blues a metà strada fra Memphis e Asbury Park, il cantante racconta di viaggi immaginari fra Siberia e Gran Canyon per dimenticare una delusione sentimentale. E quando pensi di poter riprendere fiato, un sassofono entra prepotentemente nel mix, spazzando via gli altri strumenti. Non sono Bruce Springsteen e Clarence Clemons. È Little Steven, che negli anni ’70 ha contribuito a creare questo stile all’intersezione fra rock e soul...
Tornerà in Italia, il 13 giugno all'Alcatraz, e con queste premesse sarà un concerto da non perdere.