Daniele Silvestri - la recensione di "La terra sotto i piedi"

Tre anni dopo "Acrobati" Daniele Silvestri torna con un nuovo album di inediti: si intitola "La terra sotto i piedi" e arriva dopo la partecipazione del cantautore romano al Festival di Sanremo 2019 con "Argentovivo", che l'ha visto condividere il palco dell'Ariston con il rapper Rancore. Il disco, nono lavoro in studio di Silvestri in venticinque anni di carriera, vede Silvestri riprendere il flusso di idee e di parole, la libertà compositiva e l'attitudine a sperimentare del precedente "Acrobati", in un'esplosione di suoni e colori quasi kandinskiana. Lo abbiamo ascoltato:

C'è, soprattutto, la voglia di Silvestri di non percorrere scorciatoie o strade semplici e di portare la sua ricerca ancora più in alto. Se di questi tempi è la corsa al ribasso e all'immediatezza a garantire il risultato, e carriere di tutto rispetto finiscono per compromettersi, Silvestri si tira caparbiamente fuori dai giochi. E con "La terra sotto i piedi" mette in musica il suo manifesto di (r)esistenza.

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