Gino Paoli - la recensione di "Appunti di un lungo viaggio"

Il primo album d’inediti di Gino Paoli da dieci anni a questa parte è un flusso di coscienza in cui il cantautore riflette in una serie di “Canzoni interrotte” sul tempo, sui sentimenti, sui ricordi, sulla morte. Fra soliloqui poetici e dialoghi con amici e amanti, Gino Paoli mette da parte la forma-canzone in quattro suite animate dal pianoforte di Danilo Rea e dalla Roma Jazz String Orchestra. C’è di più: nel secondo CD di “Appunti di un lungo viaggio”, intitolato “I ricordi”, Paoli rifà in chiave jazzata i suoi vecchi successi.

È il disco più audace e anticonvenzionale che sentirete quest’anno da un big della musica italiana. A 84 anni, e niente più da perdere, Gino Paoli abbandona momentaneamente la forma-canzone. Nei quattro pezzi che aprono il doppio “Appunti di un lungo viaggio” il cantautore concepisce la musica come un flusso di frammenti di canzoni e movimenti strumentali di grande respiro scritti ed eseguiti dal pianista Danilo Rea con la Roma Jazz String Orchestra.

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