Willie Peyote - la recensione di "Ostensione della sindrome 'Ultima cena'"

“Dire rapper fa subito bimbominkia e dire cantautore fa subito Festa dell’Unità”, afferma Willie Peyote. È un rapper atipico che difatti si fa accompagnare in questo disco dal vivo da una band di otto elementi con una sezione fiati. Ci si diverte senza smettere di pensare, il ritmo è sostenuto e si prende raramente fiato. “Ostensione della sindrome ‘Ultima cena’” è un live ad alto tasso d’energia.
Un altro rap è possibile. Prendete Willie Peyote: è lontano da ogni luogo comune del genere – soldi brand e bitches – e si esibisce con una band di musicisti solida e vecchia scuola. Anzi, definirlo rapper sarebbe limitante come dimostrano le 14 canzoni del disco dal vivo “Ostensione della sindrome ‘Ultima cena’”, testimonianza del tour di 103 date iniziato nell’ottobre 2017 dove il torinese dimostra d’essere assieme rapper, cantautore, intrattenitore. Se esistesse una cosa chiamata funk sabaudo suonerebbe così.