Eurovision Song Contest 2019: problemi di natura politica per la rappresentante ucraina

La 27enne Anna Korsun, più nota con il nome di Maruv, ha vinto il concorso per rappresentare l’Ucraina all’Eurovision Song Contest che si terrà il prossimo mese di maggio a Tel Aviv (Israele), ma l’emittente di stato ucraina si rifiuta di trasmettere la sua esibizione alla manifestazione canore per una mera questione politica.
Il casus belli per questa presa di posizione risiede nel fatto che Maruv si esibisce senza problemi in Russia, nazione che, eufemisticamente parlando, non intrattiene buoni rapporti con l’Ucraina. Insomma i suoi tour in Russia sono un grosso problema e, per molti politici, dimostrano scarso patriottismo.
Maruv sul proprio profilo Facebook esplicita la sua posizione con queste parole: "Sono una cittadina ucraina, pago le tasse e sinceramente amo l'Ucraina. Ma non sono pronta a dire slogan e a trasformare il mio coinvolgimento nel concorso in un'azione promozionale per i nostri politici. Sono una musicista, non uno strumento per l'arena politica".
A detta della televisione ucraina Maruv rappresenta, come riporta Billboard, un ambasciatore culturale del paese e dovrebbe portare il pensiero del popolo ucraino. Il ministero della cultura ucraino rilancia dichiarando che solo "i patrioti che sono consapevoli delle loro responsabilità” dovrebbero essere autorizzati a cantare per l'Ucraina alla contest annuale del pop, mentre "migliaia di eroi muoiono per l'integrità territoriale dell'Ucraina".
L'Eurovision Song Contest è già stato in passato coinvolto in cause politiche. Quando l'Ucraina ha ospitato la manifestazione nel 2017, si è rifiutata di permettere al rappresentante russo di entrare nel paese perché si era esibito in Crimea senza il permesso del governo ucraino.
Un anno prima, il cantante ucraino vinse il concorso con "1944", una canzone sulle deportazioni in tempo di guerra in Crimea dei Tatari di Crimea perpetrate da Stalin.