Baby K - la recensione di "Icona"

Baby K torna a tre anni di distanza dal successo di "Roma-Bangkok" con un nuovo album di inediti, "Icona". L'obiettivo della femcee? Evitare di finire a rifare "Roma-Bangkok". Ci riesce? Sì, ecco come:

Dimenticate la Baby K di "Una seria", il suo primo album ufficiale, la femcee agguerrita che provava a farsi strada con irruenza in una scena di machi duri. La Baby K di "Icona" è sempre una "femmina alfa" (come cantava nella title track del suo primo disco, uscito ormai cinque anni fa), ma in versione aggiornata: "Sono una femmina alfa evoluta", ha detto presentando l'album, "adesso sono più divertita che arrabbiata, perché la musica è anche gioco ed espressione". Più divertimento e meno rabbia, dunque. Ma occhio: se pensate che Baby K a 35 anni si sia ormai spostata su melodie accattivanti e che abbia lasciato il rap sul sedile posteriore, fareste bene ad ascoltare il pezzo con J-Ax, "Certe cose" (con un piccolo dissing rivolto ad Arisa: "Io ieri sera stavo fuori come Arisa / stavo più storta della Torre di Pisa"): basteranno quei tre minuti e mezzo di battute, punchlines e flow per farvi capire che non è proprio così. E che la vecchia "femmina alfa" è ancora al volante. 

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