Tom Odell - la recensione di "Jubilee Road"

"Jubilee Road" è il nuovo album di Tom Odell. Il 28enne cantautore britannico orna con una manciata di canzoni ispirate alla via della zona nord-est di Londra dove ha vissuto negli ultimi mesi, insieme alla sua (ex) ragazza. E rende esplicito il debito artistico che ha con i grandi songwriter britannici e statunitensi. Lo abbiamo ascoltato:

Da un punto di vista più strettamente musicale, con questo album (registrato insieme a soli tre musicisti, Max Clilverd, Max Goff e Andy Burrows) Odell mette da parte i suoni rumorosi e grintosi di "Wrong crowd" e torna allo stile del suo primo album, ma con una maturità diversa: "Jubilee Road", come ha spiegato lo stesso cantautore, è influenzato dai dischi che ha consumato negli ultimi mesi, su tutti Elvis Costello e Carly Simon. Più in generale, è un album caratterizzato da atmosfere decisamente retrò: l'assolo di sax di "You're gonna break my heart tonight" sembra arrivare direttamente da un disco rock degli anni '70-'80, il giro di pianoforte che apre "Queens of the diamond" ricorda lo stile di Peter Gabriel, gli arrangiamenti di "Son of an only child" e "Wedding day" richiamano l'Elton John più classico. Il punto di forza, però, sta tutto nelle melodie, così dirette e disarmanti: quando meno te lo aspetti, Tom ti manda al tappeto (come nel ritornello di "Jubilee Road", nel bridge di "You're gonna break my heart tonight" e nelle strofe di "Don't belong in Hollywood")

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