Coez, dal ghetto del rap al casino dei palasport: la videostoria

Sì, certo, i quasi 70 milioni di visualizzazioni del video di "La musica non c'è", il successo dell'ultimo album "Faccio un casino", la grande quantità di dischi d'oro e di platino conquistati nel corso dell'ultimo anno e mezzo, il tour sold out nei club e i due concerti-evento al PalaLottomatica di Roma. Ma in pochi sanno che il percorso di Coez è cominciato quasi vent'anni fa, quando Silvano Albanese ha smesso di disegnare graffiti sui muri e sui treni della metropolitana di Roma e ha iniziato a scrivere le sue prime rime. Era l'inizio degli anni 2000: l'incontro con Franz e Nicco (oggi noto con il suo vero nome, Niccolò Celaia: è uno dei videomaker più gettonati nel pop italiano) portò alla nascita del suo primo gruppo, i Circolo Vizioso, e all'album "Terapia", puro rap, crudo e spigoloso, pieno di voglia di rivalsa. Poi arrivò Lucci e il gruppo si trasformò in una vera e propria crew, i Brokenspeakers. Il disco con cui Coez esordì come solista nel 2009, "Figlio di nessuno", oggi praticamente introvabile, è uno dei più apprezzati dai seguaci della scena hip hop capitolina (e non solo). Il resto lo trovate nella videostoria che segue:


 
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