Discograficamente inattiva dal 2013, anno di pubblicazione della loro ultima prova in studio sulla lunga distanza, "Loud Like Love", la band guidata da Brian Molko è da qualche tempo impegnata nella scrittura di quello che sarà il proprio ottavo album di inediti. Già un anno fa, intervistato al proposito dall'NME, il cantante e leader dei Palcebo aveva parlato di un disco decisamente non orientato al mainstream, definendo il potenziale nuovo lavoro un "sucidio commerciale" influenzato dalla "decostruzione della nostra abituale scrittura" e dalle tecniche di cut-up già utilizzate, tra gli altri, da David Bowie. "Per il prossimo disco sto ricostruendo il mio processo creativo in un modo mai tentato prima", aveva promesso Molko: "Ci potranno essere delle grosse sorprese".
Sull'argomento è tornato, nelle ultime ore, il bassista dei Placebo, Stefan Olsdal (nella foto): l'artista, sempre ai microfoni del New Musical Express, ha sostanzialmente confermato quanto già anticipato dal proprio compagno di band. "[Un disco sperimentale] è una cosa che volevamo fare da tanto tempo", ha dichiarato Olsdal: "Adesso che i Sonic Youth non ci sono più, potrebbe essersi aperto uno spazio. C'è sempre qualcosa in fermento. Questa celebrazione del ventennale [di "Without You I’m Nothing", ndr] sta diventando un po' sdolcinata: noi, però, siamo sempre stati sperimentatori nel cuore".
Al proposito, Olsdal indicato nelle b-side session - le sedute in studio durante le quali si registrano i lati B da inserire sui singoli in formato fisico - l'atmosfera ideale per la lavorazione del nuovo materiale: "Andavamo in studio a registrare [le b-side] dopo aver finito le session per l'album, e ci siamo sempre divertiti molto. Non c'era alcuna pressione. Tiravamo fuori ogni genere di strumenti giocattolo rotti, sassofoni, chitarre con due corde e ci lasciavamo andare. E' da situazioni come queste che io e Brian vogliamo ripartire per registrare il prossimo disco".
Sulle tempistiche in vista di una eventuale futura pubblicazione, però, al momento non sono stati fatti programmi: "Non lo sappiamo [se il disco uscirà nel 2019, ndr]: il modo in cui si consuma la musica oggi è molto diverso rispetto a com'era in passato. Il tempo che passa tra scrivere, registrare e pubblicare una canzone, ora, può essere questione di settimane. Per il momento ci limitiamo a tenere la porta aperta per far entrare un po' d'aria fresca".