Dark Polo Gang - la recensione di "Trap lovers"

Primo vero album della Dark Polo Gang (dopo una serie di mixtape), questo "Trap lovers" estremizza lo stile, il linguaggio e l'attitudine del collettivo trap romano, senza aggiungere nulla di nuovo a quanto già proposto dal collettivo. Peccato, perché le premesse erano buone: da un lato l'incontro con Michele Canova, dall'altro un singolo particolarmente come "British". E invece? Ecco come ci è sembrato:

Per quanto ci si possa sforzare, è difficile prendere sul serio e comprendere la Dark Polo Gang. Wayne, Tony e Pyrex sembrano essere i primi a rifugiarsi dietro una maschera e a voler restare inafferrabili (ancora oggi, a ormai due anni di distanza dal quel servizio televisivo che rese la Dark Polo Gang un fenomeno "mainstream", in molti si domandano: "Ma ci sono o ci fanno"?), come costretti a recitare una parte che a lungo andare potrebbe renderli noiosi e ripetitivi. Con "Trap lovers" cambiano tutto, per non cambiare niente.

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