Si intitola "Hidden Details" il nuovo album che i Soft Machine pubblicheranno il prossimo 8 settembre: il disco, registrato lo scorso dicembre presso il Temple Studio nel Surrey, Regno Unito, di proprietà dello scomparso Jon Hiseman, rappresenta l'ideale seguito di "Land of Cockayne" del 1981, registrato dai soli John Marshall e Karl Jenkins con il contributo esterno di - tra gli altri - John Taylor, Jack Bruce e Allan Holdsworth. "Hidden Details" ha visto in azione in sala di ripresa John Marshall, al quale si sono aggiunti Roy Babbington al basso, John Etheridge alla chitarra e Theo Travis a flauto, sax e piano. La stessa formazione promuoverà dal vivo il nuovo album per mezzo di un tour mondiale che prenderà il via il prossimo 6 settembre a Oslo, in Norvegia, e che terminerà - dopo essere passato dall'Italia il 13 settembre a Milano e il 14 a Verona - il successivo 8 febbraio sulla Cruise To The Edge, in partenza da Key West, in Florida, con destinazione Cozumel, Messico.
Un tempo guidati dallo scomparso fondatore dei Gong Daevid Allen e Robert Wyatt, i Soft Machine - considerati tra le realtà più importanti sulla scena di Canterbury, fucina del prog rock britannico nella seconda metà degli anni Sessanta - si sono sciolti una prima volta tra il '68 e il '69, per poi riformarsi sempre sotto forma di trio (con i soli Wyatt, Kevin Ayers e Mike Ratledge, tutti facenti parte della formazione originale, già operativi senza Allen dal '67) nel '69: l'abbandono di Wyatt, che nel '71 lasciò il gruppo per concentrarsi sulla carriera solista, iniziata un anno prima con "The End of an Ear", fu seguito da numerosi cambi di line-up, che videro diversi nuclei aggregarsi attorno al tasterista Mike Ratledge, anche lui presente nella formazione originale. Dal 1976 la band opera senza più nessun elemento originale nel proprio organico, sotto la guida del batterista John Marshall, entrato nella band nel 1971 dopo la breve reggenza alla batteria di Phil Howard, chiamato a sostituire Wyatt.