Ad un anno esatto dalla data di Imola, i Guns N’ Roses sono tornati nel nostro paese facendo tappa al Firenze Rocks 2018. Il "Not in this lifetime tour” - che nel 2017 ha incassato più di 292 milioni di dollari, 157 date fino a novembre - è diventato un “Neverending tour”. Un successo figlio di quasi 20 anni di astinenza dalla formazione classica della band di Los Angeles con Axl, Slash e Duff: dopo le 80 mila presenze dello scorso anno, si replica con gli stessi numeri qui a Firenze.
La giornata particolarmente rovente - iniziata con Pink Slips, Baroness e Volbeat - non ha intimorito il pubblico accorso fin dalle prime ore del mattino. Una parte dei presenti ha ancora addosso l’emozione di aver visto la storico duetto tra Guns e Foo Fighters la sera precedente con l’esecuzione di “It’s so easy”. Si riparte proprio da lì: lo stesso brano è l’apertura da anni dei loro concerti e anche stasera Duff fa il suo ingresso sul palco e a seguire Axl e Slash.
Il look che contraddistingue la band non lascia spazio a cambiamenti particolari. Axl nonostante il caldo ha una camicia di flanella a quadri allacciata in vita e occhiali a goccia mentre Slash ha il suo cilindro nero in testa e gli occhiali scuri.
La sequenza iniziale è pressoché identica alle altre tappe del tour e di conseguenza non si discosta molto dalla precedente data italiana del 2017. “Mr. Brownstone”” riscuote ancora grande entusiasmo, al contrario di “Chinese Democracy” brano inciso nel 2008 dove Axl era al tempo stesso sia padrone del logo che della band. Ora i tempi sono maturi e anche con qualche fatica molti dei brani presenti in quell'album vengono digeriti senza difficoltà.
Il palco ha 2 schermi laterali e uno centrale che proietta videoclip dedicati ad ogni canzone suonata. Gli occhi del pubblico sono sempre su Axl e Slash nel cercare di carpire gesti di intesa o alchimia.
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I Guns n’ Roses sono una macchina rodata da due anni di tour e la scaletta ha così pochissimi cambiamenti. Tra questi troviamo Axl che si cimenta con la cover di “Slither” dei Velvet Revolver, band dove militavano Duff e Slash nei primi anni 2000. La maggior parte delle canzoni della scaletta sono tratte da “Appetite for destruction” che ha compiuto 31 anni e che a fine giugno tornerà sul mercato in un mega box con inediti e rarità. Proprio in questa nuova edizione è presente “Shadow of Your Love” brano del 1986 ma inedito su disco per tutti questi anni. Il pubblico apprezza il ritmo serrato a tratti punk che ricorda gli esordi acerbi della band.
Dopo aver reso omaggio alla memoria di Chris Cornell scomparso un anno fa con black hole Sun viene ripescato da Lies “Used to love her”. Prima dei bis la “messa corale” ha il suo apice con "Knockin' on Heaven's Door". Axl cerca l’intesa con il pubblico facendo cantare gran parte del ritornello.
Nella seconda parte del concerto, purtroppo, la voce di Axl comincia a calare, nonostante l’entusiasmo del pubblico, che applaude brani molto amati come "Patience" e "Yesterday", eseguiti meno frequentemente.
Dopo 3 ore l’immancabile conclusione è per "Paradise City" brano manifesto nonché metafora della band in cerca di ricchezza, donne e del buon rock 'n' roll da suonare. Almeno dal punto di vista del rock, anche questa sera Firenze è stata una "Paradise city".
(Gianmatteo Bruno)
Scaletta:
It's So Easy
Mr. Brownstone
Chinese Democracy
Welcome to the Jungle
Double Talkin' Jive
Better
Estranged
Live and let die (cover degli Wings)
Slither (cover dei Velvet Revolver)
Rocket Queen
Shadow of Your Love (cover degli Hollywood Rose)
You Could Be Mine
Attitude (cover dei Misfits)
This I Love
Civil War
solo di chitarra di Slash (con citazione di "Johnny B. Goode")
Speak Softly Love (tema d’amore di “Il Padrino”, di Nino Rota)
Sweet Child O' Mine
Wichita Lineman (cover di Jimmy Webb)
Coma
Wish You Were Here (cover dei Pink Floyd)
November Rain (con intro di “Layla” di Derek & the Dominos)
Black Hole Sun (cover dei Soundgarden)
Used to love her
Knockin’ on heaven’s door (cover di Bob Dylan)
Nightrain
BIS:
Patience
Yesterdays
The seeker (cover degli Who)
Paradise City