"Fondamentalmente la conferenza l'ho fatta sul palco, stasera", sussurra Emma mettendosi seduta sul divanetto del camerino del PalaLottomatica. Il concerto romano, il primo appuntamento del suo nuovo tour nei palasport (dopo la data zero di Jesolo - qui le altre date), è finito da una ventina di minuti. La cantautrice tiene una sigaretta tra due dita e appoggia sul tavolino un calice di vino rosso, che ogni tanto sorseggia. Sembra rilassata, nonostante il broncio: "Ma io non sono arrabbiata. Ho questo broncio naturale, che ci devo fare? È iper-apprensione per quello che mi succede intorno". Quando comincia a parlare del tour appare sicura e decisa: "È lo show più sincero e diretto che abbia mai prodotto", dice lei, "mi rappresenta artisticamente e umanamente. L'ho pensato mentre lavoravo al disco. Il palco ti dà l'opportunità di arrivare in presa diretta al pubblico. Per me è un modo per tastare con mano tutto il lavoro fatto in questi due anni".
L'impressione che si ha, parlandoci, è che negli ultimi tempi Emma abbia cambiato atteggiamento: dice che non ha "l'arroganza di piacere a tutti i costi" e sembra più serena e meno incazzosa che in passato. Si è messa in discussione e lo racconta senza troppi giri di parole: "Mi sono fatta tante domande e ora cominciano ad arrivare le risposte. Ho iniziato a mettere in ordine le cose che da un po' di tempo non erano più in ordine", spiega la cantautrice, "in questi otto anni non mi sono mai fermata. Ma ad un certo punto lo devi fare, perché sennò ti schianti contro un muro. E devi decidere se fermarti o abbatterlo, quel muro".
Sul palco Emma porta queste sue nuove consapevolezze: "Se mi trovi diversa dimmi come vuoi che sia / quella che ero prima io l'ho già dimenticata", canta in "Le ragazze come me", una delle canzoni del nuovo album " Essere qui ". "Mi sono rivelata per quello che veramente sono e per quello che voglio fare. Fare questo mestiere è difficile", spiega lei, riferendosi alle pressioni con le quali si deve necessariamente fare i conti quando si arriva ad un certo livello. C'è la Emma di tutti i giorni, la ragazza della porta accanto sorridente e entusiasta. C'è la Emma più sensibile, intimista e riflessiva. E poi c'è la Emma versione "queen of the night", "la regina della notte", come dice lei sorridendo. Nella scaletta di questo tour nei palasport ha deciso di mettere tutte le canzoni del suo ultimo album "Essere qui", mischiandole con quelle dei dischi precedenti: da "L'amore non mi basta" a "Il paradiso non esiste", passando per "Occhi profondi", "Amami", "Calore" e "Cercavo amore". Rispetto al tour di "Adesso", stavolta non ci sono ballerini: sul palco ci sono solamente Emma e i musicisti della sua band, Paul Turner (basso), Derrick McKenzie (batteria), Roberto Angelini, Giorgio Secco e Andrea Montalbano (chitarre) e il suo produttore Luca Mattioni (tastiere e sintetizzatori). La scenografia riproduce il palco di un immaginario club - battezzato "Exit" - sul quale la cantautrice immagina di suonare insieme al suo gruppo: "Mi sono ricordata di quanto andavo a bussare alle porte dei locali per chiedere di suonare. A volte mi prendevano, altre volte no. Perché magari qualcuno era più ammanicato di me", spiega, raddrizzandosi sul divano."Sono uscita. È come se iniziassi adesso a fare questo mestiere", dice alla fine dell'incontro la cantautrice. Le scappa un sorriso. Ma fino ad oggi non ti sei divertita abbastanza? "Non fino in fondo. Sono un fiume in piena. Sto già pensando a cosa fare con il prossimo disco. E non è detto che non lo abbia già fatto".
di Mattia Marzi
SCALETTA:
"L'isola"
"L'amore non mi basta" "Portami via da te"
"Le ragazze come me"
"Trattengo il fiato"
"Facciamola più semplice"
"Occhi profondi"
"Schiena"
"Nel posto più lontano"
"Sorrido lo stesso"
"Amami"
"Mi parli piano"
"Calore"
"Luna e l'altra"
"Quando le canzoni finiranno"
"Le cose che penso"
"Effetto domino"
"Cercavo amore"
"Sottovoce"
"La mia città"
"Malelingue"
"Il paradiso non esiste"
"Coraggio"