A trentacinque anni dalla pubblicazione dell'epocale album "Un sabato italiano", fa piacere poter scrivere che Sergio Caputo è ancora "alive and kicking", esibisce una folta barba ed ha nuova musica da farci ascoltare.
Esce oggi infatti il singolo "Scrivimi scrivimi", uno degli inediti che saranno inclusi nel prossimo album, di cui per il momento possiamo dare il titolo - "Oggetti smarriti" - dire che uscirà in maggio e anticipare che conterrà anche le rivisitazioni di alcuni "deep cuts", cioè alcuni brani da album che secondo il loro autore meritano una riscoperta.
Sergio Caputo presenta "Scrivimi scrivimi", che potete ascoltare più sotto, con queste parole:
"La canzone parla dei rapporti fra noi umani nella jungla dei 'social' - luogo virtuale dove ci si può incontrare fra sconosciuti - ma dove la solitudine è sempre in agguato pronta a sbranare, e le persone con cui dialoghiamo potrebbero non essere chi dicono di essere, o non essere come vogliono sembrare. Il bisogno di comunicare e di essere ascoltati può dare dipendenza, e quando dall’altro lato dello schermo non arriva ciò che si desidera, ovvero incondizionata ammirazione, o amore idealizzato, si entra in uno stato di ansia che non avevamo messo in conto quando ci siamo inoltrati nella jungla.
'Scrivimi Scrivimi' parla di tutto questo, ma alla fine resta una canzone d’amore.
Per un pezzo come questo, che parla dei rapporti interpersonali ai tempi dei social, Sergio Caputo non poteva che attingere al suo “bacino d’utenza” e sollecitare i suoi followers su Twitter, Facebook e Instagram, chiedendo loro di inviargli dei “video-selfies” che sarebbero diventati parte del video. Ne sono arrivati tantissimi, più di quanti se ne potessero usare, e Sergio stesso - che del video è anche regista e montatore - esegue il suo brano nell’inquadratura tipica da selfie, mentre interagisce con una quantità di persone di cui non sa assolutamente nulla - a parte un'eccezione: Riccardo Rinetti, antico sodale di Caputo fin dai tempi di "Un sabato italiano" e coprotagonista della canzone "Io e Rino".