Il 2004 di Universal Music: bene Usa e Uk, così così il resto d'Europa
La major controllata dalla Vivendi francese ha chiuso il 2004 in linea con l’anno precedente (+ 0,4 %, fatturato di 4,99 miliardi di euro): sul risultato pesano però le fluttuazioni dei cambi e la svalutazione del dollaro, senza i quali l’incremento salirebbe al 5 %.
L’azienda leader di mercato ha vissuto un anno poco brillante fino all’ultimo trimestre, quando i nuovi dischi di Eminem, U2, Gwen Stefani, Snoop Dogg e Andrea Bocelli hanno contribuito a sollevare le vendite del 4 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nord America e Gran Bretagna sono i paesi dove Universal Music ha conseguito i risultati migliori, ma anche Australia e Francia hanno migliorato la performance tra settembre e dicembre. Nel resto d’Europa, il 2004 è stato più avaro di soddisfazioni per la casa discografica di casa Vivendi: in Italia, le classifiche FIMI segnalavano tre soli artisti Universal, Biagio Antonacci (n. 7), U2 (n. 10) e Zucchero (n. 11), nella Top 20 annuale degli album più venduti.
L’azienda leader di mercato ha vissuto un anno poco brillante fino all’ultimo trimestre, quando i nuovi dischi di Eminem, U2, Gwen Stefani, Snoop Dogg e Andrea Bocelli hanno contribuito a sollevare le vendite del 4 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nord America e Gran Bretagna sono i paesi dove Universal Music ha conseguito i risultati migliori, ma anche Australia e Francia hanno migliorato la performance tra settembre e dicembre. Nel resto d’Europa, il 2004 è stato più avaro di soddisfazioni per la casa discografica di casa Vivendi: in Italia, le classifiche FIMI segnalavano tre soli artisti Universal, Biagio Antonacci (n. 7), U2 (n. 10) e Zucchero (n. 11), nella Top 20 annuale degli album più venduti.
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