La famiglia di Paul Gray (Slipknot) vince la causa per la morte da overdose del bassista

Il bassista degli Slipknot Paul Gray è morto per overdose il 24 maggio 2010. Ora per la famiglia, pare che gli strascichi legali legati al decesso del musicista sembrano essere finalmente conclusi. Una causa per omicidio colposo era stata intentata nei confronti del medico di Gray, Daniel Baldi (leggi qui i motivi della accusa di omicidio), così come agli ex datori di lavoro del dottore e alla società ospedaliera UnityPoint-Des Moines, ora si è giunti a un accordo i cui dettagli non sono stati resi noti.
Il corpo di Gray venne trovato in una stanza d'albergo con accanto un ago ipodermico oltre a una grande varietà di pillole. L'autopsia determinò che la morte fu dovuta a una overdose di morfina che portò a successive complicazioni cardiache. Il dottor Baldi era il medico curante di Gray sia per il dolore che per la sua dipendenza, sebbene non avesse prescritto nessuno dei farmaci che portarono alla morte il bassista della band dello Iowa.
Nel 2012 gli Slipknot pubblicarono una dichiarazione sulla morte di Gray e la sua connessione con il dottor Baldi quando si scoprì che questi soddisfasse con troppa leggerezza le richieste di persone con dipendenza dai farmaci che prescriveva, trasformandosi così, di fatto, in uno spacciatore: "Poiché la perdita del nostro fratello Paul Gray è ancora molto fresca per noi della famiglia Slipknot, questo nuovo sviluppo ci ha messo tutti in uno stato di rabbia e tristezza.
Il fatto che questa persona abbia approfittato della malattia di nostro fratello ha indignato tutti nella nostra famiglia. Possiamo solo sperare che la giustizia sia servita in modo che questo non possa mai più accadere a nessun altro! Il nostro pensiero va alle famiglie delle altre vittime. Vogliamo cooperare il più possibile per fare in modo che questa tragedia non si ripeta mai più e per assicurarci che quest'uomo paghi per quello che ha fatto".