Ted Nugent è uno che fa più rumore quando apre la bocca di quando attacca la sua chitarra a un muro di Marshall, ma per i motivi più sbagliati: il chitarrista, cantante e autore di Detroit se ha un'opinione proprio non riesce a comunicarla al mondo intero, e - fin qui - niente di male. Il problema, scorrendo le cronache degli ultimi vent'anni, è che pare che non esista un'opinione di Ted Nugent che non offenda qualcuno.
Donne, omosessuali, animalisti, minoranze etniche, comunità religiose e - più in generale - chiunque non sia un maschio bianco eterosessuale onnivoro convintamente repubblicano e non obiettore di coscienza di nazionalità statunitense sono finiti almeno una volta nel suo - fortunatamente metaforico - mirino: la stampa, va da sé, ci è andata a nozze, e le sparate - mai termine fu più appropriato - della voce di "Weekend Warriors" negli anni sono diventate una parentesi comica ben prima che i social network dessero la stura agli ormai tristemente noti sfoggi di hate speech che oggi riempiono le cronache.
Per celebrare il suo settantesimo compleanno senza prenderlo troppo sul serio - anche se, pure volendo, non avremmo idea di come fare - abbiamo raccolto le dieci uscite più improvvide e offensive che Nugent sia riuscito a collezionare negli ultimi due decenni. Quasi sicuramente ne avrà anche per voi, ma non prendetevela: una risata, metaforicamente, lo seppellirà. E se nemmeno una lettura ironica delle sue gesta riuscirà a farvi digerire il personaggio, provate a cercare il suo nome su Google: vi renderete conto che a far parlare di lui sono praticamente solo le stronzate che ha detto. Giudicate voi se, per uno che da cinquant'anni a questa parte di lavoro fa il musicista, sia o non sia la condanna peggiore. Buona (si fa per dire) lettura...