“Piccola luce” (“Quattro canzoni di Mimmo Locasciulli”, 1980)
Tempo due anni e s’accasa alla RCA, ritrovando come coinquilini Antonello Venditti e Francesco De Gregori, l’amicizia col quale, cementata negli anni giovanili del Folkstudio, diventerà un duraturo sodalizio artistico, tra collaborazioni, pezzi scritti l’un per l’altro, produzioni. Il frutto del nuovo corso è “Quello che ci resta” del ’77 (curioso quasi-falso titolo lolliano, e non sarà il solo, se pensiamo al più recente “Anna di Francia”), seguito da “Quattro canzoni di Mimmo Locasciulli” (’80) dove il sound si sposta un pochino dalle parti di Randy Newman. Qui il Dottore dà il proprio personale contributo al tentativo effimero da parte della RCA di lanciare il formato Q-Disc (padellone a 33 giri, ma solo 4 canzoni), staccando un buon 50% di resa futura, visto che sia “Il treno della notte” sia “Piccola luce” torneranno spesso nei live, nelle raccolte e nelle riletture di Locasciulli.