Fyre festival, la saga continua: parte la class action da 100 milioni di dollari

Nonostante le scuse ufficiali e la volontà - almeno dichiarata - di fare ammenda, gli organizzatori del festival di superlusso trasformatosi in sonoro bidone (il Fyre Festival) sono in guai piuttosto grossi ora.
E' così - come riporta l'edizione USA di "Rolling Stone", che ha avuto accesso ai documenti ufficiali - che Billy McFarland e Ja Rule (all'anagrafe Jeffrey Atkins) devono ora affrontare una class action iniziata da uno dei tanti acquirenti dei biglietti che si aspettavano di partecipare a un evento esclusivo e si sono trovati in una tendopoli a mangiare panini al formaggio e insalata.
The dinner that @fyrefestival promised us was catered by Steven Starr is literally bread, cheese, and salad with dressing. #fyrefestival pic.twitter.com/I8d0UlSNbd
— Trevor DeHaas (@trev4president) April 28, 2017
E' stata infatti depositata la documentazione per una class action con richiesta di risarcimento di ben 100 milioni di dollari, in cui si dichiara che gli organizzatori hanno deliberatamente messo in pericolo i partecipanti all'evento (pur sapendo che le condizioni per organizzarlo non sussistevano) e hanno in pratica truffato tutti gli acquirenti dei tagliandi promettendo cose che non potevano essere in realtà offerte.
Nel documento si legge:
La mancanza di cibo adeguato, acqua, ripari e assistenza medica ha creato una situazione pericolosa di panico fra il pubblico - che si è trovato all'improvviso bloccato su un'isola fuori mano senza il minimo indispensabile - una situazione più vicina a "Hunger Games" o a "Il signore delle mosche" che non al Coachella.
E' possibile leggere il testo integrale del documento su Scribd.