Dave Gahan parla del nuovo album dei Depeche Mode "Spirit" e di David Bowie

Oggi è il giorno in cui il nuovo singolo dei Depeche Mode “Where’s the revolution” esce sul mercato, anticipazione del loro quattordicesimo album “Spirit” la cui pubblicazione è prevista per il 17 marzo.

 

Rolling Stone ha intervistato Dave Gahan per sentire la sua opinione sulla nuova musica dei Depeche Mode, su quanto accade nel mondo e su David Bowie. "Io e Martin [Gore] viviamo in America, quindi siamo entrambi molto colpiti da quello che sta accadendo. Martin mi ha detto, 'So che alcune persone pensano, sono solo ricche rock star che vivono nelle loro grandi case a Santa Barbara e che non si curano del mondo, ed è vero che siamo molto fortunati. Ma questo non significa che abbiamo smesso di interessarci di quello succede nel mondo. Io sono veramente interessato’. Io gli ho detto, 'Ti capisco. Mi sento anch’io così'".

 

Sul nuovo album e sulla relazione con gli avvenimenti che accadono nel nostro tempo, Gahan dice: "Non lo definirei un album politico, perché non ascolto la musica in maniera politica. Ma parla sicuramente dell’umanità e lì è dove noi stiamo".

 

Poi spiega il titolo dell’album: "Abbiamo chiamato l’album “Spirit” perché è come dire, 'Dove è andato lo spirito?' o 'Dov'è lo spirito dell’umanità?'. Avevamo pensato di chiamarlo “Maelstrom”, ma era un po’ troppo heavy metal".

 

I Depeche Mode hanno voluto come produttore James Ford, perché ne avevano apprezzato il suo lavoro con Florence and the Machine, Arctic Monkeys e Simian Mobile Disco. Tutto il processo di registrazione è stato relativamente rapido e semplice.

 

Riguardo al singolo "Where’s the revolution" il cantante della band dichiara: "Martin ha scritto la canzone usando del sarcasmo molto inglese". E aggiunge: "Se vogliamo che le cose cambino, che ci sia una rivoluzione, dobbiamo parlarne e avere cura di ciò che accade nel mondo. Non mi sembra il modo in cui ora vanno le cose a Londra. Ci sembra di andare in un'altra direzione e credo che Martin avesse il bisogno di esprimerlo”.

 

La canzone “Poison heart” è firmata da Dave Gahan. Martin Gore, che, come dice lo stesso Gahan "non è un uomo di molte parole quando si tratta di canzoni degli altri", ha definito "Poison heart" la migliore canzone mai scritta da Gahan. "Stavo guardando il telegiornale e stavo scrivendo sulla mia incapacità di relazionarmi realmente a un altro essere umano. Ci deve essere qualcosa di sbagliato in me, del veleno nel mio cuore. Così è stato divertente giocare con quell’immaginario. L’avidità e la lussuria e il volere ciò che si vuole quando si vuole e non importa nient'altro. Fortunatamente questo non è il rapporto che ho con mia moglie".

 

Ha parlato anche di David Bowie ricordando con il groppo alla gola lo scorso gennaio, quando ha saputo che Bowie era morto. Era abituato a incontrare Bowie in contesti sociali del tutto normali. Le figlie di Gahan e di Bowie hanno più o meno la stessa età e frequentano la stessa scuola. "Era molto diverso dal Bowie che adoravo da adolescente. Avevo visto la notizia, ma solo quando mia moglie mi ha detto che era morto sono scoppiato in lacrime. E’ arrivata mia figlia e ci siamo abbracciati. Mi ha davvero colpito. Ho sentito un vuoto enorme. Una delle cose che più rimpiango è che non gli ho mai detto 'David, ti vedo ogni tanto e non ti ho mai detto quanto significato ha avuto la tua musica per me e quanto continua ad averne'".

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