Buon week end da Rockol con… Street Sweeper Social Club in 'Paper Planes'

A ben guardare, è un cerchio iniziato con i Clash e finito con Tom Morello, e che quindi - ragionevolmente - si chiude. Quando Mia e Diplo campionano i primi secondi di "Straight to Hell" - traccia che chiude il lato A di "Combat Rock" - per la base di "Paper Planes" (inserita nell'album "Kala" del 2006) avevano intenzione di fare più casino possibile: la cantante di origini Tamil, quando ancora la presidenza di Trump, i muri sul confine messicano e il Muslim Ban erano più che fantascienza, era finita sul registro dei sorvegliati speciali da parte dell'ufficio immigrazione statunitense per i suoi testi politicamente molto schierati.
Come risultato le fu ripetutamente rifiutato un visto lavorativo, e lei, messa alle strette, decise di scegliere la strada della provocazione, infilando nel ritornello una rima da far trasecolare quanti si scandalizzino per il famigerato "no pago afito" che tanto sta facendo parlare sul Web: "What I wanna do is come and get your money". "Quello che voglio è venire lì e prendere i tuoi soldi": il "come" verrà censurato dagli effetti sonori - un colpo di pistola e l'apertura di un registratore di cassa - ma il significato resta.
Passano tre anni, e un Tom Morello in libera uscita dai progetti maggiori decide di dare un seguito all'album d'esordio dei suoi Street Sweeper Social Club con un EP composto per buona parte da cover, "The Ghetto Blaster". Cover - nomen omen - molto incazzate: c'è "Mama Said Knock You Out" del venerabile dell'east coast rap LL Cool J, c'è "Everythang" dei Coup del suo sodale Boots Riley e, sì, anche "Paper Planes" di Mia. In una versione decisamente più muscolare e concreta dell'originale, che decisamente ne accentua il lato militante. Del resto la chitarra dei gloriosi Rage Against the Machine avrebbe potuto fare altro?