'L'industria ci frega': e Tom Findlay (Groove Armada) fonda un negozio on-line
C’è Tom Findlay dei Groove Armada (in compagnia del Web designer Intersource) dietro a Tunetribe.
com, ennesima piattaforma inglese di musica digitale in rete da qualche giorno. Con una particolarità: sul modello dei primi Website musicali indipendenti di qualche anno fa, stile IUMA o Peoplesound, il “music shop” progettato e allestito dal musicista londinese si propone come un servizio di pura distribuzione a disposizione di piccole etichette e artisti privi di contratto discografico che vogliano sfruttare Internet per farsi conoscere e guadagnarsi da vivere, decidendo in piena autonomia prezzi e condizioni di diffusione dei brani digitali. Ai fornitori dei brani musicali il distributore non chiede alcuna quota di sottoscrizione, e da contratto gli viene garantito l’80 % dell’incasso di ogni singolo download”: Tunetribe non adotta formati proprietari di compressione né sistemi DRM di protezione anticopia che limitano la circolazione dei file. .
Findlay lo vede come un modo per aggirare le trappole e i burroni della discografia tradizionale oggi che, come scrive sul messaggio di presentazione del sito, “il tempo dei fiori e dello champagne è terminato”. E garantisce ai “clienti” il controllo artistico al 100 %, bypassando ogni intermediario tra produttore e consumatore di musica. “Con l’avvento di Internet”, dice Findlay, “le case discografiche hanno fatto solo finta di mutare atteggiamento. Ma in realtà hanno continuato a fregare gli artisti”.