Entrofobesse - la recensione di "SOUNDS OF A PAST GENERATION"
Dopo un periodo di pausa durato circa sei anni e un cambio di line-up, nel 2015 gli Entrofobesse, siciliani di Niscemi, si trovano al Phantasma Studio Recording & Production di Ragusa per registrare il seguito di "Behind my spike".
L’album, masterizzato da Lorenzo Stecconi, s'intitola "Sounds of a past generation" ed è presentato dalla band stessa come ". un’ode alla bellezza della natura ma anche una denuncia contro tutte quelle forze che tutti i giorni si adoperano per deturpare a livello ambientale e sociale il nostro pianeta". Il disco vede la luce 17 giugno 2016 per Seltz/Viceversa, nove pezzi dalle tinte più blues rispetto al passato, un sound che rimanda non poco alla produzione di artisti chiave della scena alternativa statunitense, su tutti Screaming Trees e Mark Lanegan. La formazione attuale è composta da Tano Di Rocco, Giuseppe Randazzo, Massimiliano Di Rocco e Massimo Caruso.
Entrofobesse. Tano Di Rocco, Giuseppe Randazzo, Massimiliano Di Rocco e Massimo Caruso. Band nata a Niscemi (CL), disco d’esordio, “Behind my spike”, fuori nel 2009. Per sei anni suonano, scrivono, cambiano, crescono. Dal noise e dal punk si arriva ad un rock più ragionato e dai contorni blues. Arriva il 2015 e i ragazzi tornano in studio per dare un seguito a “Behind my spike”, ne escono con nove pezzi dal piglio old school, non a caso battezzati “Sounds of a past generation”. Perché gli Entrofobesse ormai sono una band matura, in grado di affrontare il proprio passato per stabilire quale sarà il futuro, ed è qui che si gioca la partita.