E' Judith Hill, cantante e stretta collaboratrice di Prince negli ultimi due anni prima della sua morte, a raccontare da testimone oculare gli eventi di quella notte del 15 aprile scorso, quando durante un volo sul suo jet privato il Purple One si sentì male. Con un atterraggio di emergenza venne ricoverato per poche ore e poi dimesso (inizialmente si parlò di influenza, ma si trattava di un'overdose accidentale di antidolorifici oppiacei). Una settimana dopo era morto. Lei era sull'aereo, al suo fianco, e ha raccontato al "New York Times" ciò che ha visto.
Judith racconta che durante una conversazione con Prince lo ha visto improvvisamente perdere conoscenza. Ha subito avvisato lo staff, ma l'artista non si riprendeva, per cui il pilota del velivolo ha subito avvisato la torre di controllo di Chicago per chiedere un atterraggio d'emergenza per motivi medici. Quando l'aereo ha toccato il suolo, all'1:17, a Moline, un'ambulanza era già sulla pista per prendere in consegna Prince - che è stato subito trattato con un'iniezione di Narcan, un farmaco tipicamente utilizzato per contrastare gli effetti delle overdose da oppiacei.
All'arrivo all'ospedale Trinity Moline Prince, racconta la Hill, Prince aveva ripreso conoscenza e parlava:
E' stato un vero sollievo per me, perché temevo fosse morto.
Purtroppo il tragico appuntamento col destino era solo stato rimandato.