Red Hot Chili Peppers, la recensione in anteprima di "The getaway"
E' uno dei dischi più attesi dell'anno. E' nuovo album dei Red Hot Chili Peppers. "The Getaway", in uscita venerdì 17 giugno. Del disco, prodotto da Danger Mouse e mxato da Nigel Godrich si conoscono tre canzoni: “We Turn Red”, "Dark Necessities" e la title track. Noi l'abbiamo ascoltato in anteprima, per intero: ecco cosa ci è parso:
Rimettiamoci le maglie, tira un vento gelido nella California dei Red Hot Chili Peppers. Anthony Kiedis ha 53 anni, rimugina sul tempo che passa e sull’età delle sue giovanissime fidanzate. Ha il cuore spezzato e al posto di certe spacconate funk-rock va cercando vibrazioni blues, colori scuri, toni meditabondi. Canta le solite, vecchie melodie, quelle che uno s’aspetta dalla band californiana fin dai tempi di “Californication”. Cambia quel che i Red Hot ci mettono sotto con la complicità del produttore Danger Mouse. Non è un’operazione becera, tipo mettiamo-un-po’-di-elettronica-per-suonare-come-una-band-del-2016. Dietro c’è l’idea di lavorare in profondità sugli intrecci strumentali, come se le funky jam di cui il quartetto è capace fossero state compresse in pochi, significativi gesti musicali. “The getaway” non è un disco di grandi canzoni. È un disco di grandi tessiture.
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I Red Hot Chili Peppers saranno in Italia a promuovere il nuovo album con tre date: due a Torino (10 e 11 ottobre) e una a Casalecchio di Reno (Bologna), l'8 ottobre.