Demetrio Stratos, la voce unica che promosse il rock a musica colta (1 / 14)

Chi oggi si occupa di rock e affini a livello accademico dovrebbe accendergli un cero, perché se oggi - in Italia - le chitarre elettriche e tutto il resto vengono considerate dall'establishment culturale una cosa (quasi) seria lo si deve soprattutto a lui: Demetrio Stratos, morto 41 anni fa a New York dopo essere stato colpito da un forma di anemia fulminante che lo stroncò a soli 34 anni, non solo fu una figura di rottura capace di stregare John Cage e le personalità di spicco della musica contemporanea del Novecento, ma fu anche il ponte tra il mondo pop (inteso come popular) e gli ambienti colti. Un paradosso? Probabilmente sì, ma di scarsa rilevanza. Agli occhi degli innovatori (quelli veri, come Stratos) le conseguenze sono spigolature, e lui, se oggi fosse ancora vivo, probabilmente ne riderebbe, o ancora più probabilmente se ne disinteresserebbe del tutto: il segno che a lui interessava lasciare era quello della sua voce, che oggi - purtroppo - rimane anche il miglior modo per ricordarlo. Ecco perché pensiamo sia meglio tagliare con le chiacchiere e alzare le casse del computer. Buon ascolto.

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