Sanremo 2016, i Bluvertigo in sala stampa. Morgan: 'La voce? Non rompetemi i coglioni'

"Io so tutti i vostri nomi: voi sapete i nostri?", dice Morgan, scherzando con i giornalisti, quando si siede dietro al bancone della sala stampa del teatro Ariston. La sua band torna a Sanremo a quindici anni di distanza dall'ultimo posto di "L'assenzio (The power of nothing)" e lo fanno con "Semplicemente", una canzone che è stata scritta dal solo Marco Castoldi e che anticipa la pubblicazione del nuovo album "Tuono - tono, tempo e suono" in uscita a marzo: "Questa canzone, maggiormente rispetto ad altre che ho scritto, ha meno meta-strutture ed è essa stessa semplice come quello che racconta, è autoreferenziale". "E' un brano che è nato in maniera inversa rispetto a quella di Elio", prosegue il cantautore, lanciando una prima frecciatina al collega, "ricerca la semplicità e la normalità rispetto al concetto di forma-canzone, mentre Elio la destruttura. 'Semplicemente' è una canzone che vuole essere compresa".

Perché tornare al Festival? "Sanremo è un bel talent, il padre di tutti i talent. A differenza degli altri, però, non impone schemi. Conti è libero, creativamente parlando", dice Morgan. Che poi, rispondendo a chi gli fa notare alcune imprecisioni nell'esecuzione del brano in gara e della cover di ieri sera, "La lontananza" di Domenico Modugno ed Enrica Bonaccorti, risponde: "Perché mi dovete rompere i coglioni sulla voce? Pensate a Lou Reed: non aveva voce, eppure insieme a Tom Waits e a Frank Sinatra è considerato un faro. Io non sono quello che sono, ma come lo dico. E i Bluvertigo sono una band, ovvero un'occasione per far vedere, anche in modo imperfetto, cosa vuol dire fare musica. Non siamo dei perfezionisti, ma gente che vuole suonare". Proprio in merito alla cover di "La lontananza", la band dice: "Avremmo voluto proporre la versione originale, la Bonaccorti dice che aveva un dialogo molto più lungo rispetto a quello che tutti conoscono".

Alla fine della conferenza, i Bluvertigo lanciano un'altra frecciatina agli Elii: "Sono nostri amici, ma non ci hanno informato che ieri sera suonavano al DopoFestival con Adrian Belew dei King Crimson: ci avrebbe fatto davvero piacere suonare insieme a loro. Noi, invece, che siamo generosi e buoni, li invitiamo ufficialmente: stasera faremo un concerto a Casa Sanremo ed eseguiremo tutti brani di David Bowie, venite a suonare con noi. Se fosse rinato Frank Zappa avremmo telefonato a Elio e a Faso e gli avremmo detto: 'Ragazzi, venite a fare una jam session con noi'. L'invidia e la competitività non fanno parte dell'arte".

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