Un ragazzo suona nei locali di New York. Accumula piccoli successi, e riconoscimenti - abbastanza da rimanere motivato e insistere nella sua carriera. Ma l’incontro che gli cambia la vita è quello con Clive Davis, che nel 2003 lo nota durante una di quelle esibizioni. Davis è un discografico d’altri tempi. Ha scoperto e messo sotto contratto Santana, Patti Smith e Alicia Keys.
Lo arruola per la sua etichetta, la J Records, piazza una sua canzone in una serie, “One tree hill”, e inizia a costruire poco per volta seguito e quello che oggi si chiamerebbe “hype” attorno al suo nome: Gavin DeGraw.
Pochi mesi dopo esce questo “Chariot”, nell’estate del 2003. Davis ha chiamato solidi musicisti, come Joey Waronker (R.E.M., Beck) e Michael Ward (Wallflowers). Quando esce il disco è già una celebrità. Ma la storia di questo disco è appena iniziata. Una prima svolta arriva quando David Letterman, sempre attento a promuovere esordienti, lo invita in trasmissione, con “I don’t want to be”, la canzone che lo ha reso famoso in “One tree hill” (tra l’altro sarà solo la prima di oltre 15 volte che i suoi brani verranno usato in serie TV e cinema: una costante della carriera).
La seconda svolta è quando esce la title-track come singolo, “Chariot”.
Il disco viene ripubblicato nel 2004 in Europa, e la canzone diventa una hit radiofonica. Sono gli anni del successo di James Blunt, e la musica di Gavin DeGraw si inserisce in quel filone del cantautore intimista, ma svetta per profondità e connessioni con la musica black. “(Nice to meet you) Anyway” o “Follow through” sono canzoni che rimandano contemporaneamente al rock tradizionalista americano (Counting Crows, Wallflowers e giù di lì), ma con un tocco di piacevolezza non melensa in più, e con una voce che sembra quella del giovane Stevie Wonder.
La dimostrazione sta nella ristampa di questo album, con quella che ormai è una prassi, ma al tempo era una bella eccezione: un secondo CD, con tutte le canzoni in versione acustica (non a caso si intitola “Chariot (Stripped)” - più una versione da brividi di “A change is gonna come”, cavallo di battaglia di una delle voci più belle del soul, Sam Cooke, che fa venire fuori tutta l’anima black di Gavin DeGraw.
“Chariot” è uno dei dischi di debutto più belli degli anni zero - un mix unico di diversi generi, con profondità e leggerezza. L’unico rimpianto è che Gavin DeGraw non ha più saputo ripetersi a questi livelli.
“Chariot” di Gavin DeGraw è disponibile su Legacy Recordings. è disponibile su Legacy Recordings. Sul sito dedicato all’immenso catalogo italiano e internazionale di Sony Music, puoi scoprire tantissime news, curiosità e promozioni dal mondo della musica. Un archivio con tutti i protagonisti, la loro discografia e l’opportunità di pre-ascoltare moltissimi brani.
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