
E' in corso a Park City, nello Utah, l'annuale Sundance Film Festival. Nel Sundance ASCAP Music Café, dove si esibiscono quotidianamente numerosi musicisti, ieri è stata la volta di un inglese di passaggio, un tal Gordon Sumner.
Non c'è da stupirsi, trattandosi non di un inglese qualsiasi ma del musicista più noto come Sting, che il locale fosse gremito. L'ex frontman dei Police, accompagnandosi alla chitarra, ha aperto la performance con "Message in a bottle" invitando i presenti a cantare in coro; poi ha proposto la canzone che dà il titolo al suo recente e quasi autobiografico musical, "The last ship", e poi una canzone country&western tratta dall'album "Mercury falling" (1996): "I hung my head", quella che poi ebbe l'onore di una cover da parte di Johnny Cash. Ha poi proseguito con un'altra canzone da "The last ship" (“The Night the Pugilist Learned How to Dance”).
La ragione della presenza di Sting al Sundance Festival è legata al fatto che qui viene presentato "Jim: the James Foley story", un documentario che racconta la storia del giornalista che fu catturato e ucciso dagli iracheni nel 2014; per il film Sting ha scritto una nuova canzone, "The empty chair", che ha fatto ascoltare ai presenti (fra i quali c'erano anche i familiari di Foley) accompagnato al pianoforte dal compositore J. Ralph. L'esibizione si sarebbe dovuta concludere con la classica "Every breath you take", ma non è mancato un bis concretizzatosi in "Fragile".
Setlist:
Message in a Bottle
The Last Ship
I Hung My Head
The Night the Pugilist Learned How to Dance
The Empty Chair
Every Breath You Take
Encore:
Fragile

Vai alla recensione Leggi la recensione